Le parole di Jannik Sinner dopo la vittoria sul compagno di doppio Sebastian Korda
Jannik Sinner torna gradualmente a macinare gioco e stacca il pass per i quarti di finale del Citi Open di Washington. L’azzurro supera il compagno di doppio Sebastian Korda con un doppio 7-6 e stacca il pass per i quarti di finale dell’ATP 500 americano: “Sono contento di aver chiuso in due set, ho giocato bene entrambi i tie-break. Nei momenti importanti ho fatto le cose giuste e non è mai facile riuscirci – spiega l’altoatesino a fine incontro -. Faceva molto caldo e ad inizio match c’era vento quindi le condizioni per approcciare la partita non erano semplici. Inoltre alle 14.00 da una parte del campo hai il sole in faccia”. Seguito nella trasferta americana da Andrea Volpini, Jannik sarà raggiunto da Riccardo Piatti più avanti: “Riccardo mi raggiungerà per lo Us Open. Lui ed Andrea sono sempre in contatto, a fine match già stavano parlando al telefono: il lavoro si svolge dunque sempre a pieno regime. Dall’Italia Riccardo vede le partite e ci confrontiamo subito, a volte magari non siamo neanche d’accordo e quindi proviamo a capirci a vicenda. Il lavoro che facciamo è questo. Allo stesso modo se Andrea nota qualcosa, ci lavoriamo subito. Riccardo dall’Italia viene aggiornato su tutto quello che faccio durante la giornata”.
Venerdì 6 agosto, Sinner si giocherà un posto in semifinale contro Steve Johnson. Nel 2019 i due si incrociarono nel match di primo turno degli Internazionali BNL d’Italia, a vincere fu il giovane azzurro, al tempo reduce dalle pre qualificazioni: “Da quella partita sono cambiate tante cose, ma allo stesso tempo alcune sono sempre le stesse. Alla fine sono ancora giovane, ma adesso queste partite le vivo diversamente – non nega il classe 2001 -. In allenamento il mio approccio è sempre quello, proviamo a fare le cose semplici, ma per farle riuscire bisogna lavorare duro ed il processo è lungo. Poi c’è sempre da rimarcare la differenza tra allenamento e partita, in questo senso il doppio è molto utile. Ad Atlanta dopo l’eliminazione mi sono sempre allenato più di due ore al giorno, ma poi è nel doppio che vivo situazioni vere. Perché quando servi sul 40-40 punto secco devi gestire della pressione che non hai quando competi, lo stesso vale per la risposta”.