Jannik Sinner, intervistato per La Stampa dopo la prematura sconfitta a Parigi-Bercy, ha rassicurato tutti: qualche giorno di pausa per ricaricare le batterie e poi testa alla Coppa Davis, grande obiettivo per tutta la pattuglia italiana
Jannik Sinner, sconfitto da Marc-Andrea Huesler al debutto nel Masters 1000 di Parigi-Bercy, ha chiuso una stagione che potremmo definire in chiaroscuro: 3 quarti di finale Slam, il titolo ad Umago battendo in finale niente meno che Carlos Alcaraz, ma, allo stesso tempo, tanti infortuni e una mancata qualificazione per le Nitto ATP Finals, evento al quale aveva invece partecipato, seppur come riserva, dodici mesi fa. L’altoatesino è stato, poche ore fa, intervistato da La Stampa e, non nascondendo la propria stanchezza per una stagione che è stata molto impegnativa dal punto di vista fisico e mentale, ha voluto rassicurare che, dopo alcuni giorni di pausa, tornerà concentrato su un grande obiettivo per chiudere con il botto il 2022: le Davis Cup Finals, evento di cui sarà protagonista insieme a Matteo Berrettini, Lorenzo Musetti, Fabio Fognini e Simone Bolelli.
“Io e Matteo Berrettini ci siamo parlati e ci siamo detti che vogliamo fare molto bene in Coppa Davis – ha affermato l’attuale numero 12 del mondo –, ci teniamo tutti davvero molto. Per riuscirci, però, devo arrivare a Malaga nella miglior condizione fisica, quindi è giunto il momento di pensare a me stesso per qualche giorno. Contro Huesler, a Parigi, mi sentivo davvero stanco fisicamente e mentalmente, ci ho provato ma non avevo particolari energie. Ho sentito un po’ di dolore alla mano, anche se ovviamente non basta questo a spiegare una sconfitta così netta. Come dicevo, ora mi prendo qualche giorno di pausa, dato che è importante staccare in certi frangenti, e cercherò di caricare le batterie in vista della Coppa Davis”.
Si è, dunque, chiusa una stagione che ha alternato momenti positivi a momenti inaspettatamente difficili. “Il mio 2022? È stato davvero complesso – ha ammesso il 21enne di Sesto Pusteria –, ho dovuto saltare diversi tornei. Non ho giocato tre ATP 500 come Rotterdam, Halle e Astana per via di infortuni, eventi in cui avrei potuto mettere in cascina tanti punti preziosi. Al di là dei Masters 1000 e degli Slam, sono stato in grado di giocare solo due tornei 250 e due tornei 500, troppo poco per qualificarmi alle Finals. Inoltre, quando stavo facendo bene in tornei importanti, sono giunti problemi. La cosa brutta di quanto ti infortuni è che non puoi lavorare per migliorare, piuttosto c’è da fare il possibile per recuperare il livello che avevi raggiunto. È un po’ quello che è successo a Matteo [Berrettini, ndr] quest’anno”.
Messo alle spalle il 2022, però, Sinner, grazie al prezioso contributo di Simone Vagnozzi e di Darren Cahill, è pronto a guardare con fiducia all’annata che sta per iniziare. “Con Simone e con Darren abbiamo lavorato molto bene, credo che siamo tutti soddisfatti di questo primo segmento della nostra collaborazione. Ma la parte più importante arriva adesso, ossia quella in cui prepareremo la stagione 2023. Sono sicuro che sarà un anno davvero buono per me, sono fiducioso che molte cose torneranno a volgere per il meglio. Durante la preparazione, cambieremo certamente qualcosa sul servizio e lavoreremo tanto su entrambi i fondamentali. Cercherò di crescere soprattutto nella gestione dei momenti cruciali della partita, ponendo attenzione anche a non snaturarmi troppo come persona e come tennista”.