Le parole a SuperTennis di Peter Johnston, direttore del Kooyong Classic, torneo di esibizione che storicamente si gioca nella settimana precedente all’Australian Open. Il direttore si è soffermato sulle qualità di Jannik Sinner, che parteciperà al torneo.

Il Kooyong Classic è un torneo di esibizione che fa parte del calendario ormai stabilmente dal 1988. Dal 2020 al 2022 il torneo non ha avuto luogo per via dell’emergenza sanitaria ma quest’anno tornerà ad occupare la settimana che precede l’Australian Open. I partecipanti sono otto tennisti che vengono scelti tra i primi al mondo e, tra questi, troviamo anche Jannik Sinner. SuperTennis ha intervistato il direttore del torneo, Peter Johnston, in passato anche vicedirettore dell’Australian Open. “Per me è uno di quei tre o quattro giocatori di cui adesso si può dire quasi certamente che vinceranno uno Slam”. – Ha dichiarato Johnston in merito a Sinner, dimostrando una sincera ammirazione per il talento del giovane italiano. “Quando dirigevo il torneo di San Pietroburgo gli abbiamo dato una wild card nel 2019. Perse al primo turno, ma si vedeva che aveva qualità straordinarie. Ora in Australia con un coach australiano come Darren Cahill il pubblico gli sarà più vicino, perché questa associazione qui piace molto”.

Elemento di grande fascino è l’impianto in cui si gioca il torneo: il Kooyong Stadium, sede storica dell’Australian Open dal 1972 al 1987, e in passato casa degli Australian Championships dal 1927. “L’attrazione per i giocatori è la storia del Kooyong Club. Lo stadio attrae, ma il club e noi come organizzatori dobbiamo fare in modo che l’evento funzioni bene per i giocatori. Ad esempio, ora la superficie del Centrale ha la stessa velocità di quelli a Melbourne Park. Non possiamo certo più giocare sull’erba, per esempio. Il successo poi si spiega con la collocazione in calendario. Ho sempre creduto che i grandi giocatori, quelli che puntano a vincere gli Slam, non gradiscano giocare un torneo del circuito la settimana prima di un major“. A proposito dei grandi giocatori, interessanti sono le dichiarazioni che riguardano le motivazioni dietro alla scelta di giocare un torneo di questo tipo: “Vengono o vogliono venire qui, credo, i giocatori che ritengono sia la preparazione ideale per l’Australian Open. Sicuramente ci sono altre esibizioni e altri tornei che pagano più di noi, ma tenere in considerazione che siamo a dieci minuti da Melbourne Park, che usiamo gli stessi campi e le stesse palline dell’Australian Open, che va in televisione. Magari può essere difficile convincerli per altri eventi ma a Kooyong devo dire che i giocatori sono contenti di venire”.

Tra i giocatori in competizione, quest’anno, oltre a Jannik Sinner, ci sono Andy Murray e Marin Cilic, due grandi campioni che ancora frequentano il circuito e si confrontano con giocatori molto più giovani, come Carlos Alcaraz, che avrebbe dovuto far parte della rosa dei nomi ma, ovviamente, non parteciperà: “Quello che cerchiamo di fare è creare storie interessanti. Personalmente mi piacciono molto questi confronti ‘vecchi contro giovani’. Oltre a Murray, che tutti conoscono e vogliono vedere, avremo anche De Minaur. E ci sarà anche Zhizhen Zhang, il primo Top 100 cinese nel ranking ATP. Anche questa è una storia, e ci aiuta anche dal punto di vista della riuscita economica dell’evento perché sarà trasmesso in tv in Cina e i nostri sponsor hanno interessi lì”. In ultimo, Johnston ha fatto una riflessione su un tennista che, in futuro, vorrebbe vedere di nuovo sui campi del Kooyong Classic: “Nick Kyrgios, che comunque ha giocato nelle ultime due edizioni. Quando quest’anno andavo a parlare con le tv, con gli sponsor, e gli dicevo ‘avremo questo giocatore e quest’altro giocatore’, tutti mi chiedevano: ‘Ma Kyrgios c’è? Ma Kyrgios viene?’. Tutti vogliono sempre Kyrgios, perché non sanno cosa aspettarsi ma si aspettano di vedere qualcosa”.