Jannik Sinner, alla vigilia della sfida di Coppa Davis che vedrà opposte Slovacchia e Italia, ha parlato del suo nuovo coach Simone Vagnozzi e del suo prossimo avversario Norbert Gombos

Manca ormai pochissimo alla sfida di Coppa Davis che vedrà opposte Slovacchia e Italia, con in palio un posto per le Davis Cup Finals di settembre. Nelle scorse ore, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della sfida e non sono potute mancare le parole di chi, in assenza di Matteo Berrettini, vestirà i panni di numero 1 del team azzurro. Stiamo parlando ovviamente di Jannik Sinner, numero 11 della classifica mondiale (tornerà in top ten già il prossimo lunedì, dopo una sola settimana di assenza), che si è definito carico in vista dell’appuntamento della NTC Arena di Bratislava. Sono pronto a rappresentare l’Italia ancora una volta – ha affermato con gioia l’altoatesino –, sperando di poter fare la mia parte e aiutare la squadra a qualificarsi per la fase successiva. La Slovacchia è una squadra molto ostica: gioca in casa e ha dei giocatori che non sono semplici da affrontare. C’è Norbert Gombos, con cui 3 anni fa ho dato vita ad un match molto lottato: il suo tennis si adatta benissimo a questi campi, in quanto tira forte e molto piatto. Alex Molcan, invece, lo conosco un po’ meno, ma ho subito notato che è mancino e corre molto bene. In più, Filip Polasek è un doppista di professione che è anche inutile presentare”.

Sinner, poi, ha riflettuto sul ruolo di Filippo Volandri da capitano della squadre e su Simone Vagnozzi, suo allenatore da qualche settimana. “Il lavoro di Volandri – ha spiegato il finalista del Masters 1000 di Miami – non è affatto semplice, perché siamo una squadra composta da tennisti che hanno tutti uno stile diverso, dunque ci sono molte analisi da fare, indipendentemente dal ranking di ognuno di noi. Vagnozzi? Con lui guardo il tennis da un’altra prospettiva, stiamo lavorando bene insieme e mi sta aiutando a portare a compimento il mio processo di crescita”.