Le parole dell’altoatesino nell’intervista rilasciata ad Interview Magazine, realizzata a febbraio ma resa nota solamente nelle ultime ore

Jannik Sinner è fermo ai box dal torneo di Barcellona. Uno stop necessario per il numero 1 d’Italia per recuperare le tante energie spese, in vista degli appuntamenti più caldi della stagione sul rosso: gli Internazionali BNL d’Italia e il Roland Garros.

Il tennista azzurro si è raccontato a tutto tondo in un’intervista rilasciata a febbraio alla rivista Interview Magazine, che l’ha però resa nota solamente negli ultimi giorni. Sinner ha parlato dei suoi inizi nel tennis: “Fino a 13 anni ho praticato entrambe sia lo sci che il tennis. Ero un ottimo sciatore perché nel 2008 ho vinto il Campionato Italiano di slalom gigante, ma poi ho virato completamente sul tennis perché ne apprezzo il fatto che tu possa commettere qualche errore e vincere lo stesso le partite. In più, lo sci per me non è uno sport, ma solo il tentativo di andare il più veloce possibile in discesa“.

Sugli insegnamenti che gli ha lasciato lo sci: “Forse l’equilibrio. Quando scivoli sul campo da tennis è come se ondeggiassi sugli sci e devi essere in grado di avere stabilità. C’è però anche una grande differenza tra i due, perché se con la racchetta ti puoi rompere una caviglia ma non puoi morire, sulla neve questo rischio c’è. In altri termini, nel tennis posso essere nervoso in qualche momento ma mai avere paura, al contrario di quando scio“.

Jannik ha ammesso: “Quando giochi contro i più forti devi essere al tuo massimo già solo per avvicinarti al loro livello, ma sono pronto per questo. Conosco la potenza dei miei colpi e ho la forma fisica e mentale giusta per stare in campo ad alte performance per diverse ore“.

Su quali aspetti può migliorare: “Il rovescio credo non sia ancora perfetto. Devo evolvere molto anche con questo fondamentale, pur essendo quello che mi viene più naturale. Il segreto per renderlo efficiente è, come mi diceva già mio padre quando ero piccolo, muovere le mani il più velocemente possibile“.

Infine un un desiderio non realizzato: “Avrei voluto giocare con Federer prima che si ritirasse, o con Del Potro, così come sarei lieto di affrontare Nishikori, visto che non ho precedenti con lui“.