L’intervista esclusiva a Martina Di Giuseppe, pronta ad affrontare la nuova stagione dopo aver raggiunto il best ranking nel 2019
Spingersi oltre il best ranking
La stagione 2020 può fare da spartiacque per diverse ragazze del movimento azzurro, non fa eccezione Martina Di Giuseppe. La tennista romana classe 1991 è ripartita dall’Australia dopo un 2019 che l’ha vista raggiungere la posizione 149 della classifica WTA (best ranking). Quello passato in parte può esser considerato un anno di transizione per la giocatrice; completato lo svezzamento dai Futures da $10.000 e $25.000 infatti c’è stata subito l’occasione per tuffarsi nel circuito maggior seppur a livello di qualificazioni. Dopo una serie di stagioni positive la 29enne è chiamata a compiere un ulteriore step; il lavoro è iniziato in inverno ed è proprio lei a raccontarlo in esclusiva a Il Tennis Italiano: «Sto lavorando su servizio e risposta, inoltre devo cercare maggiore continuità in stagione così come sulla singola partita; cosa non facile con il mio tipo di tennis – analizza Martina che in pre-season non ha cambiato approccio – Affronto l’inverno sempre nello stesso modo, spingo i carichi di lavoro e provo a migliorare determinate cose. Sono però due anni che svolgo la preparazione prevalentemente sul veloce».
Cemento ed entry list: le incognite del 2020
Proprio la superficie rientra tra i fattori determinanti per un’ulteriore crescita. Superato lo scoglio delle prime duecento diventa quasi imprescindibile giocare sul duro, ed è proprio questo uno dei propositi della tennista azzurra per la nuova stagione. In data 12 febbraio sono già cinque i match disputati sul cemento – contro i sette dello scorso anno – nonostante le problematiche legate alle entry list: «Quest’anno sto provando a giocare più tornei sul veloce. Mi ero iscritta ad Auckland, ma sono rimasta fuori di tre posti e ho dovuto ripiegare sul $25.000 di Canberra – spiega Martina che al momento non ha ancora deciso la programmazione dei prossimi mesi – Dopo le qualificazioni di San Pietroburgo ho in programma di giocare un $60.000 al Cairo e il WTA di Lione. Per marzo non ho ancora deciso ma dipenderà tutto dalle liste». In questa stagione ogni posizione guadagnata sarà fondamentale, lo scorso anno fu determinante l’exploit di Bucarest quando Martina partendo dalle qualificazioni raggiunse la semifinale alla prima presenza in un main draw del circuito maggiore. «In quell’occasione sono stata un po’ fortunata, ma stavo giocando anche bene e ho sfruttato bene la chance – commenta Di Giuseppe tornando alla settimana romena – Spero non sia stato un caso isolato, ma come ho detto devo progredire ancora un po’ sul piano della continuitàı.
Slam e Fed Cup i sogni nel cassetto
Le ultime due annate hanno permesso a Di Giuseppe di costruire una classifica interessante. Tra i tanti traguardi anche quello delle qualificazioni slam dove al momento non è andata oltre il secondo turno (miglior risultato a Wimbledon 2019 e Australian Open 2020). Il prossimo obiettivo è quindi la presenza in un main draw slam e non solo dato che il periodo non brillantissimo del movimento rosa ha aperto uno spiraglio anche per la chiamata in Fed Cup. Interrogata sui due traguardi Martina ha risposto: «Probabilmente preferirei raggiungere prima il debutto in maglia azzurra, ma sogno entrambi le cose e sono degli obiettivi che voglio raggiungere». In chiave nazionale, la romana non ha ricevuto la chiamata di Tathiana Garbin per la recente spedizione di Tallinn: «Le convocazioni sono state ineccepibili. Ci sono delle ragazze che stanno facendo meglio di me e hanno meritato di andare in Estonia – afferma senza problemi passando a parlare di ciò che il movimento può aspettarsi nel prossimo futuro – Cocciaretto è già in rampa di lancio. Gioca davvero bene, è una lavoratrice determinata e seria che ha le carte in regola per diventare un’ottima giocatrice. Però non c’è solo lei, a Formia si sta formando un gruppo di ragazze promettenti che possono ambire ad un bel futuro».
Le vittorie del 2018 nei $25.000 di Roma e Santa Margherita di Pula hanno dato il là ad un periodo di crescita coinciso con quello della maturità personale: «Per potermi esprimere al meglio sul campo da tennis sono dovuta crescere sul piano personale. Prima quando andava male con il tennis era un disastro, adesso no. So che le cose importanti nella mia vita sono altre come la famiglia, l’amore e la salute – prosegue il discorso – il tennis è lo sport che amo ed è il mio lavoro, ma la serenità fuori dal campo è al primo posto. Quando posso torno a casa sempre, sono fidanzata da 7 anni con un ragazzo meraviglioso». Questa la visione di Martina Di Giuseppe che chiude: «Non mi aspetto nulla da questa stagione, voglio solo di divertirmi facendo quello che amo».