Luciano Darderi alla seconda finale Futures consecutiva, ha parlato a “IL Tennis Italiano”

“Io italo-argentino, vinco alla prima settimana sul cemento”

La giovane Italia avanza ed ogni settimana scopre un nome nuovo. Luciano Darderi non è un’assoluta novità dato che le sue qualità tennistiche sono note e conclamate, ma il recente successo nell’ITF M15 di Monastir lo ha lanciato anche a livello professionistico. L’italo-argentino sin da subito si è trovato a proprio agio sul cemento tunisino e dopo la vittoria della prima settimana di trasferta, domenica 27 giugno disputerà un’altra finale contro l’americano Omni Kumar. “Mi sto trovando molto bene qui a Monastir – ha detto Darderi, intervistato da IL Tennis Italiano -, il posto è molto bello, i campi sono incredibilmente veloci e fa molto caldo, un caldo più pesante di quello argentino”. L’esperienza nel Skanes Family Monastir resort è indubbiamente positiva per il classe 2002 che racconta la sua avventura: Campi e hotel per forza di cose sono molto vicini ed è comodo, ma se vuoi allenarti devi svegliarti alle 5.30 del mattino perché si giocano partite di torneo tutto il giorno, quindi per giocare un paio d’ore devi arrivare prestouno dei contro della location -. Sono qui da solo senza mio padre, l’ideale sarebbe avere un preparatore che mi segue in queste occasioni, ma al momento non possiamo fare questo investimento. Comunque alla fine per allenarmi mi metto d’accordo con i giocatori che giocano il torneo e per quanto riguarda l’atletica mi mandano le schede dall’Italia ed io le eseguo”.

Nonostante l’assenza del padre Gino, suo allenatore, Luciano nelle due settimane tunisine ha raggiunto altrettante finali e questi risultati non fanno che rendere più dolce la permanenza: Sto giocando il doppio con Luca Giacomini e quindi passo del tempo con lui ed altri giocatori che conosco, questo permettere alle giornate di trascorrere meglio. In campo parlano i risultati e di base il cemento non è la mai superficie e mai avrei pensato di poter vincere il torneo alla prima settimana – ammette Luciano -. Ero però reduce dalla Serie B e dal Future sull’erba di Gaiba quindi ero in ritmo sul veloce e qui a Monastir il mio servizio ha subito pagato. Lo stesso vale per il rovescio perché rispetto alla terra posso giocarlo più piatto e posso essere aggressivo anche da quel lato. Naturalmente servizio e dritto restano le mie armi principali”. La cavalcata della prima settimana è stata a tratti fenomenale, Luciano Darderi in finale si è imposto su Santago Taverna con il punteggio di 6-3 7-5 e ha conquistato il titolo senza cedere un set: Ho preso pochissimi break nel corso della manifestazione e non ho perso un set. Questo è sicuramente motivo d’orgoglio per me, anche perché in carriera non ho giocato tantissimi Futures e ho tenuto alto il livello passando da vittorie su giocatori come Tiago Cacao, ragazzo che nel 2021 ha fatto anche quarti di finale Challenger”.

“Vincere i Futures non basta, per salire servono occasioni nei Challenger”

Questi risultati permettono a Luciano di sognare in grande per il futuro, ma la scalata non è facile: “Giocando tanti Futures, anche magari vincendoli, salire nel ranking è difficile. Per entrare nei Challenger devi essere tra i primi 400 giocatori del mondo ed arrivare lì giocando solamente eventi ITF è molto complicato. Le wild card sono in questi termini fondamentali, perché potendo giocare qualche tabellone Challenger hai la chance di vincere match e fare punti pesantissimi che ti consentono di costruire una buona classificaspiega Darderi che porta l’esempio di Cobolli -. D’altronde abbiamo visto Flavio Cobolli che con le wild card ai Challenger di Roma e la sua bravura nel fare risultati ha cambiato vita tennistica in pochi mesi”.

Ad inizio stagione Luciano e Vito Darderi hanno lavorato in Argentina, dove hanno registrato importanti miglioramenti: Fisicamente sono molto migliorato, ho più forza e più resistenza, questo sta facendo la differenza e lo possiamo vedere nel momento in cui per due settimane tengo un livello di tennis molto alto”. Prosegue di pari passo anche la crescita di Vito che al ritorno in Europa si è subito attestato tra i primi 2008 del vecchio continente; i recenti successi a livello Tennis Europe infatti gli permetteranno già in questa stagione di giocare a Tarbes il prestigioso “Les Petits As”. Vito sta facendo tanti progressi, mentali e fisici soprattutto. Sta maturando presto e mio padre lo può aiutare moltissimo perché ha già fatto tanta esperienza con me, quindi adesso sa ancora meglio come comportarsi. Per esempio io al tempo non feci molta atletica, mentre con Vito già da adesso sta curando bene questo aspetto fondamentale”. Luciano poi torna a parlare di sé e conclude svelando i prossimi obiettivi: Sono orgoglioso del lavoro che sto facendo, adesso oltre ad avere qualche wild card, spero di poter giocare le qualificazioni in qualche ITF da 25 mila dollari. Per quanto riguarda la classifica vorrei chiudere l’anno almeno in top-500 per poi poter provare ad entrare in qualche Challenger sudamericano”.