Il teenager lituano Edas Butvilas si è raccontato a IL Tennis Italiano in occasione del Trofeo Bonfiglio

Edas Butvilas ha un sogno e per inseguirlo si è trasferito ad Alicante lasciando la sua cara Klaipeda. Giovane tennista 17enne, il lituano, attuale numero 10 del ranking mondiale junior, ha scelto la Spagna per diventare un tennista. Sulle orme di Ricardas Berankis e della nostra conoscenza Laurynas Grigelis, Edas ha già esordito in Coppa Davis con la squadra lituana. In occasione del Trofeo Bonfiglio, che lo ha visto uscire di scena ai quarti di finale, Butvilas si è raccontato a IL Tennis Italiano. Ho iniziato a giocare a tennis quando avevo due anni, poi diciamo che è verso i sei anni che ho cominciato con i tornei tra Lituania, Lettonia ed Estoniaracconta il ragazzo di Klaipeda, stessa città natale di Laurynas Grigelis -. Il primo allenatore è stato mio padre, è con lui che sono cresciuto. Verso i 14 anni ho raggiunto la consapevolezza di voler provare a fare il professionista e a febbraio 2021 mi sono trasferito ad Alicante. In Lituania trovare giocatori di alto livello con cui allenarsi ogni giorno diventava sempre più difficile, alcuni c’erano ma vivevano in altre città. Sono contento di essermi spostato in Spagna, dove mi sto allenando con i coach Ivan Navarro ed Albert Alcaraz”.

Autore di un ottimo inizio di stagione, Butvilas ha catturato molto interesse. Per il movimento lituano è una risorsa ed insieme a lui nel circuito junior a livello di top 50 si sta attestando anche il potente Vilius Gaubas. Per me naturalmente rappresentare la Lituania ha un grande valore nonostante mi sia dovuto trasferire per migliorare come giocatorerimarca Butvilas -. Quest’anno abbiamo fatto un’insolita trasferta di Coppa Davis in Pakistan. Ho avuto anche l’onore di giocare il match decisivo, purtroppo perso, contro Qureshi che devo dire gioca ancora bene specialmente in doppio. Ho sentito un po’ di pressione però è stato bello giocare per il mio paese sapendo che c’erano amici e parenti a seguirmi da lontano. La prossima sfida la giocheremo in casa contro l’Egitto e sarà ancora più bello”. In una stagione per la prima volta iniziata dall’Australia, Butvilas ha fatto bene e da lì ha preso coraggio per i mesi a seguire: Ho fatto subito finale a Traralgon, dove alla fine giocano tutti i giocatori dell’Australian Open Junior, infatti in semifinale ho battuto Bruno Kuzuhara, che poi ha vinto lo slam junior. A Melbourne l’atmosfera era bella, per me era la prima volta in Australia. I campi erano fantastici ed è stato bello condividere gli spogliatoi con i professionisti. Ai quarti di finale ho perso proprio con Kuzuhara, dopo aver avuto un match point. Mi è dispiaciuto ma ho ottenuto un grande risultato”.

La maturazione tennistica sta ancora avvenendo, ma negli ultimi due anni Butvilas ha dato una sterzata ai suoi obiettivi e alla sua carriera junior. Il lituano racconta il suo gioco, costruito su solide basi, ma in costante evoluzione con il trasferimento in Spagna: Gioco tanti punti con servizio e dritto provando ad andare subito a rete: il mio tennis è aggressivo e si basa su questo. Sulla terra però riesco a cambiare il ritmo con lo slice e con i drop shot, devo dire che ad Alicante gioco spesso sul rosso e mi sta aiutando. Naturalmente è ancora sul veloce che riesco a dare il meglio del mio tennis”. Durante la settimana del Bonfiglio, Edas ha dato l’impressione di essere una persona estremamente amichevole, come lui stesso ha confermato: Sono molto aperto, ho tanti amici e mi piace conoscere gente nuova. Anche ai tornei durante la giornata parlo con le persone, naturalmente non nelle ore prima di un match. Fuori dal campo mi piace giocare a basket, alla fine sono lituano (ride, ndr), e devo dire che non me la cavo neanche male”.

Già campione in doppio con ​​Aleandro Manzanera Pertusja a Wimbledon Junior, Butvilas ha fissato l’obiettivo per il suo ultimo anno da tennista under 18: “In ogni torneo provo a fare del mio meglio. Vorrei chiudere l’anno da numero uno junior vincendo un torneo slam, questo mi renderebbe molto felice. Poi penserò al passaggio a professionista, che non mi spaventa, ma per il quale dovrò lavorare molto. La parte mentale è fondamentale e la sto allenando, poi in campo lavoro su tutto perché posso migliorare davvero su tanti aspetti”.