L’81esima edizione degli Internazionali BNL d’Italia è pronta a prendere il via con le prequalificazioni, che inizieranno il 30 aprile
Continua la marcia di avvicinamento agli Internazionali d’Italia, che prenderanno ufficialmente il via martedì 7 maggio con alcune partite del singolare femminile (da mercoledì in campo gli uomini). Martedì prossimo intanto cominciano sui campi del Foro Italico – si giocherà fino a venerdì – le prequalificazioni, atto finale di una autentica festa italiana del tennis, visto che questa edizione ha battuto tutti i record di partecipazione.
Dai non classificati in su, ben 53.853 tennisti (il 177% in più rispetto ai 19.423 del 2023) hanno gustato l’emozione unica di provare a conquistare un posto nel tabellone principale del nostro torneo più importante, e fa niente se alle finali sono arrivati, come è normale che sia, solo atleti più o meno agonisti. Un’avventura cominciata lo scorso settembre con i tornei regionali, che hanno promosso 22 giocatori per tabellone, a cui si aggiungeranno 10 atleti indicati dal Settore Tecnico. In palio due wild card per le qualificazioni tra gli uomini, due per il main draw e due per le qualificazioni tra le donne, più una per il main draw nel doppio maschile e una nel doppio femminile.
Le prequalificazioni degli Internazionali sono nate nel 2011 (con due anni di interruzione, 2020 e 2021, causa Covid) sulla scia di una analoga iniziativa dell’Usta, che metteva in palio posti per il tabellone di qualificazione degli Us Open. Tredici anni fa vi presero parte 884 atleti, ma la crescita dei partecipanti è stata continua e impetuosa. Il regolamento è spesso mutato: dal 2014 il torneo ha regalato posti anche per il tabellone principale (Cecchinato e Bolelli i primi a beneficiarne), dallo scorso anno invece sono di nuovo in palio “solo” le qualificazioni, almeno tra gli uomini. Nel corso degli anni ha preso parte a questo appuntamento molto particolare tutta la nuova generazione del tennis italiano, da Sonego ad Arnaldi, da Paolini a Cocciaretto e Trevisan.
Matteo Berrettini fu protagonista nel 2017 – da numero 250 del mondo – di una autentica battaglia persa contro Mager (6-7 7-5 7-6) prima di conquistare contro Andrea Arnaboldi il posto nel main draw, dove poi fu battuto rapidamente (6-1 6-3) da Fognini. Clamorosa l’edizione del 2019, quando in semifinale si sfidarono due ragazzi molto promettenti di cui si cominciava a parlare, e tanto. Da una parte il quasi diciottenne Jannik Sinner, allora 262º del mondo, dall’altra il fresco diciassettenne Lorenzo Musetti, numero 453, che aveva vinto pochi mesi prima il torneo junior degli Australian Open. In un Pietrangeli con tanta gente sugli spalti – compresi i vari Binaghi, Palmieri e Barazzutti, allora Ct dell’Italia di Davis – vinse Jannik, annullando un match point (6-7 7-6 6-3). Musetti giocò quindi le qualificazioni, perdendo subito da Ruud, mentre Sinner fu battuto nel turno decisivo delle prequalificazioni (6-7 6-4 6-3) da Andrea Basso, mancino ligure che al massimo è arrivato al numero 301 della classifica Atp. L’altoatesino fu poi ripescato in tabellone grazie a una wild card regalatogli dalla promozione di Seppi nel main draw e battè al debutto sul Centrale lo statunitense Johnson, prima di perdere da Tsitsipas. Ma ormai Jannik era pronto a spiccare il volo.
Martedì alle 10 si ricomincia, il formato prevede tabelloni a 32 nel singolare maschile e femminile, e a 15 coppie (dunque con un bye per le prime teste di serie) nel doppio maschile e femminile. Con la voglia e l’ambizione di provare a scrivere un’altra piccola grande pagina nella storia del nostro tennis.