Ulteriori particolari su ciò che ha portato alla bancarotta ed al conseguente arresto di 30 mesi dell’ex campione tedesco.
Giungono nuovi dettagli sulla questione Boris Becker. L’ex numero 1 al mondo, che ha iniziato a scontare la pena di 30 mesi nella fatiscente prigione di Wandsworth per quattro reati connessi alla sua bancarotta nel 2017, non sarebbe l’unico colpevole della vicenda. Secondo quanto riporta “Verità e Affari” infatti, sul prestito di 4 milioni di euro non rimborsato da Becker alla Arbuthnot Latham Bank, gravava un tasso di interesse enorme: ben il 25% all’anno.
A questo bisogna aggiungere che Bum Bum a garanzia del prestito aveva anche aggiunto un’ipoteca di primo grado sulla villa da oltre 2mila metri quadrati, dal valore di 14 milioni di euro, ad Artà, Palma di Maiorca.
Il tedesco è anche colpevole di aver sottratto somme di denaro, beni e proprietà ai suoi creditori. Nello specifico, per quanto riguarda le proprietà, si parla della villa Im Schilling, a Leimen in Germania, dove Becker è nato e dove tuttora risiede la 95enne mamma del tedesco.