Alexander Zverev, che disputerà il Masters 1000 di Indian Wells, è tornato a discutere di quanto accaduto ad Acapulco, con la promessa di non comportarsi mai più in una maniera simile

Alexander Zverev, dopo il gestaccio commesso ad Acapulco, causatogli la sconfitta in doppio, come anche la squalifica dal torneo di singolare, è tornato a disputare due match ufficiali nella sfida di Coppa Davis tra Germania e Brasile, ma ora è pronto a riprendere la propria stagione individuale con il prestigioso Masters 1000 di Indian Wells, torneo nel quale va a caccia del primo risultato di rilievo californiano della sua carriera.

Il tedesco è, in conferenza stampa, tornato a discutere sul caso che si è sollevato in terra messicana e ha rivolto grandi parole di scuse in relazione al gesto commesso, per il quale, tra l’altro, ha ricevuto un anno di preavviso. Se si dovesse, nei prossimi 12 mesi, ripresentare una situazione simile, il numero 3 del mondo verrà squalificato dal tour per otto settimane.

“È molto imbarazzante – ha rivelato il campione olimpico – per me camminare negli spogliatoi e incontrare gli altri atleti dopo quello che ho fatto, ma tutti commettiamo degli errori e, in fin dei conti, sono un essere umano. Posso garantire a tutti che non agirò più in una maniera simile. È stato sicuramente il momento peggiore della mia vita. Sto lavorando duramente e facendo meditazione, voglio migliorare questo lato del mio carattere che a volte si manifesta, ma che non fa parte dei valori in cui credo come persona. Tuttavia, devo anche ammettere che penso ci siano dei momenti in cui queste situazioni possono capitare: non sono stato il primo e non sarò l’ultimo a perdere le staffe in certi momenti. Gran parte del gesto è stato causato dalla poca lucidità del momento, visto che il giorno prima avevo giocato fino alle cinque del mattino e, di conseguenza, venivo da una notte insonne. Al contempo, ho mostrato grande attaccamento al tennis e al doppio: molti top player si sarebbero ritirati o avrebbero perso con piacere. Non io”.

Detto questo, il teutonico non ha voluto trovare giustificazioni al gesto commesso in campo: “Se lo rifacessi, significherebbe che non ho imparato alcunché e, dunque, l’ATP avrebbe il diritto di cacciarmi per sempre dal tour. Tutti dobbiamo avere una seconda chance, ma dobbiamo stare attenti perché dopo non ce n’è una terza”.