Dal ritiro di Dalila Jakupovic alle inalazioni d’ossigeno per Tomic: le qualificazioni sono ostaggio degli incendi. Ma oggi Federer e Nadal avrebbero giocato?
Jakupovic & Co: quando il tennis diventa un rischio
Ritiri, inalazioni d’ossigeno e condizioni al limite. La giornata inaugurale delle qualificazioni agli Australian Open è stata condita da un vero e proprio stato di emergenza. L’episodio che vede protagonista la povera slovena Dalila Jakupovic racconta in maniera perfetta il disagio creato dagli incidenti boschivi, che hanno messo in ginocchio un intero continente: “Avevo davvero paura di svenire, non ho l’asma e non ho mai avuto problemi di respirazione”, ha raccontato dopo il ritiro. L’aria irrespirabile ha costretto la numero 180 al mondo a dare forfait contro Voegele, scatenando la mezza protesta di Elina Svitolina: “Perché dobbiamo aspettare che succeda qualcosa di brutto per agire?”, ha appellato l’ucraina sul proprio profilo Twitter. L’altra domanda che è lecito porsi, è se sia veramente corretto mettere in campo dei giocatori, ponendo a serio rischio la loro salute. Qualcosa ne sa anche Bernard Tomic, costretto ad inalarsi dell’ossigeno tra un cambio di campo e l’altro nel primo turno contro Kudla. Altra vittima può considerarsi Eugenie Bouchard, che passa nel giro di pochi giorni dai quarti di finale di Auckland alla quasi eliminazione contro la numero 210 del mondo Xiaodi You. Quasi sulla via del ritiro, la canadese è riuscita a rialzarsi con un medical timeout a fine secondo set, imponendosi al parziale decisivo con rilevanti difficoltà respiratorie. Un’aria satura di polveri capace di colpire e stendere anche i raccattapalle: i ruoli si invertono, questa volta sono Blaz Kavcic e Jay Clarke a prestare aiuto allo sfortunato “ball boy” con tanto di acqua e asciugamano. Dagli Australian Open al Kooyong Classic. Il disagio si sposta anche nel torneo d’esibizione in cui domani esordirà Matteo Berrettini. Finisce con un pareggio la contesa tra Maria Sharapova e Laura Siegemund, cui uscita dal campo diventa forzata tra la delusione e preoccupazione del pubblico.
Oggi avrebbero giocato anche i big?
La pioggia prevista per i prossimi giorni lascia sperare un leggero miglioramento. Nel frattempo la prima giornata del tabellone cadetto è andata agli archivi come nessuno avrebbe voluto. Volontà che tuttavia è stata dettata dagli organizzatori, i quali hanno considerato sufficientemente sicure le condizioni di gioco. Una contraddizione se si pensa che ai residenti di Melbourne è stato consigliato di non uscire dalle rispettive dimore. A parità di situazione, sarebbero scesi in campo anche Federer e Nadal (o Djokovic che in passato in alcune condizioni ha avuto problemi di respirazione?) Lo svizzero e il maiorchino saranno presenti domani assieme a Serena Williams e ad altri campioni per raccogliere fondi nel ‘Rally for Relief’. Un’esibizione appunto, che non può inserirsi allo stesso livello di una contesa ufficiale, come potrebbe essere un quarto di finale. Un eventuale rifiuto dei big – comprensibile ed eticamente inattaccabile – avrebbe convinto senza dubbio gli addetti ai lavori. Con la speranza che il meteo possa permettere l’abituale svolgimento del torneo, va posto un interrogativo sulle condizioni a cui sono stati sottoposti oggi i cosiddetti “giocatori di seconda fascia”.