La tennista britannica raggiunge il main draw degli Australian Open a 20 anni. La sua è una storia davvero particolare
Il sogno si è avverato. Francesca Jones ha raggiunto la qualificazione agli Australian Open 2021 vincendo anche il turno decisivo contro la cinese Lu Jiajing. La classe 2000 britannica, però, non è una giocatrice come le altre, e queste differenze non riguardano una scelta personale. Jones è infatti affetta, dalla nascita, dalla sindrome da displasia ectodermica ectrodattilia. In parole povere, questa malformazione la porta ad avere tre dita più il pollice per ciascuna mano, mentre ai piedi ha rispettivamente tre e quattro dita. Indubbiamente la giovane inglese si sta prendendo una rivincita sulle tante persone che non avrebbero scommesso un centesimo sui suoi risultati, ma sta anche dimostrando a sé stessa che le cose impossibili nella vita sono davvero poche.
“La mia sindrome è molto rara. È complicata perché ci sono molti sintomi. I dottori mi hanno detto che non potevo giocare a tennis. La mia reazione è stata: ‘Vi dimostrerò che vi sbagliate’ – ha detto Jones ai microfoni dei media WTA -. Il mio corpo non è destinato ad essere quello di un’atleta, diciamo così, ma per me questo non significa che io non possa esserlo. Anche una Rolls Royce è costruita da zero“.
Combattere con una differenza così marcata nel mondo dello sport non è facile, ma per Francesca lottare non è mai stato un problema: “Le persone sono state spesso prepotenti con me, ma ho una personalità piuttosto forte, e mi limito a scrollarmi di dosso queste eventuali situazioni – ha detto in un’intervista alla BBC -. Se vogliono essere prepotenti va bene, è un problema loro non mio“.
“Ho cose su cui devo lavorare forse un po’ più fisicamente rispetto alle altre giocatrici, ma mi va bene. Ero molto consapevole di quello in cui stavo entrando e mi piacciono le sfide – ha aggiunto la classe 2000 – Ho avuto esperienze che molte persone della mia età non hanno ancora avuto, e potrebbero non avere mai. Molte persone direbbero che questa situazione è uno svantaggio, mentre io chiedo di dissentire: mi sento sempre un vantaggio. Sento che mi mette un passo avanti a loro in molti modi, ho imparato ad essere indipendente e mi ha insegnato molto su me stessa e sulla vita”.
Tra meno di un mese per Francesca Jones sarà il momento di fare il suo esordio in un tabellone principale dello slam. Una storia incredibile, di quelle che possono ispirare ogni sportivo del mondo a fare meglio, pensando a chi, come lei, è riuscita a mettere in secondo piano le difficoltà e superare i propri limiti.