È il suo momento! Dopo tanta agonia negli Slam, finalmente Aryna Sabalenka riesce a sfatare il tabù: battuta in rimonta Elena Rybakina, è lei la campionessa degli Australian Open
È il suo momento! Dopo tanta agonia negli Slam, finalmente Aryna Sabalenka riesce a sfatare il tabù: è lei la campionessa degli Australian Open, primo titolo Major della sua carriera. Una vittoria incredibile e cercata con il cuore, oltre che con un tennis di livello stellare: 4-6 6-3 6-4 contro una encomiabile Elena Rybakina, che ci ha provato fino all’ultimo a constrastare la forza e la potenza di una Sabalenka indemoniata. La kazaka, già campionessa di Wimbledon, potrà consolarsi con l’ingresso in Top 10, mentre la bielorussa tornerà ad essere numero 2 del mondo all’indomani di questo Slam, lanciando ad Iga Swiatek un messaggio forte e chiaro: “Per i grandi titoli, ci sono anch’io!”
Il match parte col copione tattico che ci si attendeva: gran servizio, pochi scambi e ritmo forsennato tra servizi e risposta. Nel terzo game, Sabalenka si complica la vita dopo un iniziale vantaggio di 40-0 e, cedendo cinque punti consecutivi, perde la battuta alla prima palla break concessa. Rybakina gioca benissimo come fatto durante l’intero torneo, consolida il break e non trema al servizio, volando sul 4-2 e spingendosi 15-30 nel seguente turno di risposta. Qui, improvvisamente, si spegne la luce della kazaka e inizia a brillare quella della numero 5 del mondo, che rimonta nel settimo game e poi trova le forze per piazzare il controbreak che le permette di impattare sul 4-4. A questo punto, assistiamo ad un nuovo capovolgimento: Sabalenka accusa un momento di tensione al servizio e, causa un doppio fallo, concede ancora un break alla sua avversaria. Questa volta, la campionessa di Wimbledon non perdona e, portatasi a servire per incamerare il primo parziale, chiude 6-4 dopo 35 minuti.
Il copione non cambia molto all’inizio della seconda frazione, con Rybakina che mostra ancora una volta tutta la sua solidità mentale e la superiorità del suo tennis in questo tipo di gioco tutto basato su servizio e risposta. La numero 25 del mondo si procura due palle break già nel primo gioco, ma la bielorussa è brava a rimontare e ad evitare che la situazione si compichi a dismisura. Superato il momento critico, è lei a ingranare le marce alte e, per la prima volta nel corso dell’incontro, la nativa di Mosca sembra in seria difficoltà: la quinta forza del seeding conquista un break nel quarto gioco e si avvicina persino al doppio break sulla situazione di 4-1, quando costringe la kazaka a depennarle ben tre occasioni per scappare definitivamente. L’inerzia, però, è diametralmente opposta adesso rispetto al primo parziale: non sfruttati 2 set point in risposta, Sabalenka non ha alcun problema a concretizzare le sue chance con il servizio a disposizione. 6-3, dopo 1 ora e 31 minuti si va al terzo.
La frazione decisiva è combattutissima, ricca di tensione, palpitante in ogni suo battito: il rovescio della finalista in carica delle WTA Finals non lascia tregua a Rybakina, che però può contare su un dritto sempre più preciso ed efficace. Sul 2-2, la 23enne di Mosca si trova costretta a fronteggiare una pericolosissima palla break e si salva in una circostanza che avrebbe potuto rappresentare un momento di svolta in negativo per lei. Di chance per la bielorussa ne arrivano altre tre nel settimo game, e ora cominciano a diventare tante: il servizio assiste la vincitrice di Wimbledon nelle prime due occasioni, non nella terza. La nativa di Minsk sta giocando ad un livello surreale, si invola nel punteggio e, nel decimo gioco, va a servire per il titolo: tre match point falliti, poi una palla break annullata, infine la gloria. 4-6 6-3 6-4 dopo 2 ore e 29 minuti di battaglia, Aryna Sabalenka vince gli Australian Open.