Il campione svizzero racconta ai microfoni tutta la sua soddisfazione per essere tornato alla vittoria

Roger Federer, dopo 489 giorni, è tornato a vincere una partita in un torneo dello slam, battendo il veterano Denis Istomin per 6-2 6-4 6-3, al termine di una prova davvero convincente. Subito dopo, l’ex numero 1 al mondo non ha esitato dall’esprimere tutta la gioia per essere tornato a competere a buoni livelli, dichiarando di avere come unico obiettivo quello di essere in salute per giocare al meglio delle sue possibilità.

“Mi sono sentito nettamente meglio oggi in campo – rivela lo svizzero – rispetto a Ginevra: un avversario differente, condizioni di gioco diverse, e, soprattutto, oggi era un match al meglio dei cinque set. Qui non c’è l’altitudine di Ginevra e questo mi ha facilitato il lavoro: sono riuscito a tenere gli scambi quasi sempre sotto i 5 colpi e i miei fondamentali erano più puliti e precisi. Sicuramente Istomin è un giocatore più consono al mio modo di giocare rispetto ad Andujar: oggi avevo più opzioni, ad esempio potevo giocare la palla corta, potevo scendere a rete con maggiore frequenza e potevo giocare molto d’anticipo. Ci tenevo molto a tornare a giocare qualche partita sulla terra: è una superficie che mi diverte e, inoltre, mi dà l’opportunità di tornare a respirare le sensazioni della partita, trovare maggior ritmo. A Ginevra ho avuto difficoltà perché non avevo la possibilità di fare ciò che faccio solitamente: prendermi qualche secondo di tempo in più, ascoltare e aspettare le reazioni del pubblico, tentare schemi di gioco sempre diversi. Il pubblico oggi mi ha aiutato molto, giocare senza spettatori rende il match simile ad un allenamento in cui giochi un punto dopo l’altro senza un vero obiettivo. Sono incredibilmente contento – continua Roger – di avere ancora la chance di vivere il Tour, girare il mondo, incontrare gli altri giocatori. Mi dispiace solo che non possa essere qui la mia famiglia, spero di non dover stare senza di loro anche a Wimbledon. Comunque, non c’è bisogno di guardare troppo in avanti: in questo momento, l’unico mio obiettivo è quello di continuare a migliorare, al fine di poter giocare bene come oggi contro chiunque e su ogni tipologia di campo”.

Federer, ancora una volta, mostra tutta la sua umanità, rivelando di aver vissuto due anni molto complessi e che già l’essere potuto tornare in campo rappresenta per lui un motivo di enorme soddisfazione: Tornare a giocare nel Tour dopo due anniafferma il numero 8 della classifica – è per me come vedere la luce in fondo al tunnel, quindi l’importante è riprendere in mano il mio gioco e poterlo esprimere al meglio contro chiunque. Spero che Wimbledon possa essere il posto in cui ottenere un gran risultato, ma, chissà, magari anche qui a Parigi riuscirò a fare bene. Quando dico che il mio obiettivo è Wimbledon, intendo dire che voglio con tutto il cuore arrivare in salute a giocarmi le mie chance nel torneo. Quando mi sono operato l’anno scorso, l’obiettivo era proprio quello di riuscire ad esserci sull’erba, poi è scoppiata la pandemia e tutti hanno dovuto rinunciarvi. Detto questo, sarò felice anche solo di riuscire a giocare senza problemi fisici: spero di realizzare questo mio desiderio, ma sono piuttosto fiducioso. Sinceramente non so dire che livello posso raggiungere e in un certo qual modo è stimolante non avere certezze sui prossimi match. Valuterò partita dopo partita, al momento proprio non so dire fin dove posso spingermi. Ogni match vinto è importantissimo, perché aumenta la mia fiducia. Oggi, ad esempio, sono felicissimo, in quanto mi sono regalato la possibilità di giocare ancora giovedì e di testare ancora di più il mio livello”.

10 anni fa, nel 2011, Federer firmava una grande impresa proprio su questi campi, sconfiggendo in semifinale un Novak Djokovic che, in tutta la stagione, non aveva ancora perso una partita: “Sì – racconta Roger – quella partita me la ricordo bene: c’era una grandissima folla e la qualità in campo era davvero alta. Fu molto importante per me battere Novak in quell’occasione, perché era ancora imbattuto dall’inizio della stagione. Il quarto set, in particolare, fu strabiliante: penso sia stato uno dei migliori match della mia carriera. Mi ritengo molto fortunato per aver avuto la possibilità di competere ad alti livelli nei migliori stadi del mondo”.

Infine, un commento sul match tra Pablo Andujar, suo giustiziere a Ginevra, e Dominic Thiem: “In parte – dichiara l’elvetico – vedere Andujar battere Thiem ha aumentato la mia fiducia. Stessa cosa successe quando, dopo aver battuto a fatica Evans a Doha, vidi l’inglese sconfiggere Novak a Montecarlo. Questo non perché io li voglia vedere perdere, però sono state delle partite che mi hanno mostrato come forse io non ero così lontano da quel livello di gioco: essere riuscito a spuntarla contro un giocatore che un mese dopo ha battuto Novak, il tennista numero 1 al mondo, vuol dire comunque che la strada non è poi completamente sbagliata. In ogni caso, non sono cose che esercitano su di me una grande influenza: se dovessi affrontare Novak domani, penso che perderei e anche piuttosto nettamente. Sinceramente, non ho visto la partita tra Thiem e Andujar. Mi è dispiaciuto, però, per Dominic: lui è un grande giocatore e spero che possa riuscire a ritrovarsi in breve tempo, anche se credo che sia solo questione di qualche torneo, poi tornerà a farci vedere di cosa è capace. Tornando a me, sono molto felice: oggi le mie gambe mi hanno supportato alla grande”.