Tomasz Wiktorokoski, coach della numero 1 del mondo, ha svelato le chiavi di una stagione da record

Dopo una stagione indimenticabile, Iga Swiatek è pronta a ripartire. La numero 1 del mondo, che nel 2022 ha frantumato record e avversarie, si presenta nuovamente ai nastri di partenza come la giocatrice da battere. Parola al coach Tomasz Wiktorowski, che in un’intervista rilasciata a sport.pl ha analizzato punti di forza e obiettivi per il futuro.

“Abbiamo programmato la preparazione atletica a Varsavia – spiega Wiktorowski – poi a metà dicembre voleremo a Dubai, dove ci concentreremo sul tennis. Siamo pronti a giocare alcune esibizioni che hanno funzionato bene quando ho allenato Radwanska e non vedo alcun ostacolo perché non sia così anche questa volta. Sono partite in cui devi lottare ma non succede nulla se non sei al 100%. Poi andremo alla United Cup e dobbiamo ancora decidere se dopo questo evento ne giocheremo un altro o andremo direttamente a Melbourne”.

Il rendimento costante è stata una delle chiavi del successo. “Iga ha mantenuto un livello elevato per tutto l’anno. Nel tennis esistono diverse aree di preparazione. Le tre fondamentali sono: motoria, tecnico-tattica e mentale, anche se i fattori coinvolti sono molti di più. Nel 2022 è riuscita a mantenersi in forma, non solo a raggiungere il picco. Raggiungere la vetta può essere facile, anche se per alcuni è irraggiungibile. Raggiungere due o tre picchi di forma in una stagione è più facile che mantenerli. Sono orgoglioso del fatto che siamo riusciti a introdurre una mentalità che non cerca la buona prestazione ma la vittoria. L’asticella è sempre al massimo. In termini strettamente tennistici, è il servizio che è migliorato di più. Ne ho la conferma nei numeri”.

Come sarà il tennis del futuro? “Tre o quattro anni fa mi sembrava che ci stessimo orientando verso un tennis molto fisico – chiosa Wiktorowski – ma con miglioramenti dal punto di vista tecnico. Oggi vedo un tennis interessante in Ons Jabeur e Caroline Garcia. Sanno variare il servizio e vengono spesso a rete. Anche Gauff e Pegula mi piacciono ma possono ancora crescere”.