In un’intervista pubblicata sulla pagina Facebook di Asics, Iga Swiatek ha dichiarato di aver già ritrovato le motivazioni in vista della stagione che sta per cominciare
Dopo aver giocato l’ultima partita della stagione nelle semifinali delle WTA Finals a Fort Worth, occasione nella quale è stata sconfitta per mano di Aryna Sabalenka, Iga Swiatek si è concessa una meritata vacanza nei Caraibi. La campionessa polacca è stata assoluta protagonista nel 2022, giocando 76 partite in totale, vincendone ben 67 e conquistando la bellezza di otto titoli, tutti degni di essere menzionati: WTA 1000 di Doha, WTA 1000 di Indian Wells, WTA 1000 di Miami, WTA 500 di Stoccarda, WTA 1000 di Roma, Roland Garros, US Open e WTA 500 di San Diego. “Per la prima volta dopo tanto tempo ho avuto l’opportunità di andare in vacanza – ha affermato la numero 1 del mondo in un’intervista pubblicata sulla pagina Facebook di Asics –, vivendo dei giorni di totale relax. Ne avevo tanto bisogno. Sono stati soli sei giorni e mezzo, ma mi sento decisamente più fresca fisicamente e mentalmente. Ho già ritrovato la mia motivazione interiore“.
Swiatek, adesso, avrà alcune settimane di tempo per preparare la nuova stagione, che partirà da un’esibizione in quel Dubai. Si tratta della World Tennis League, una competizione amichevole a squadre miste. La tre volte vincitrice di Slam farà parte del team Kites insieme a Felix Auger-Aliassime, Gael Monfils, Sania Mirza ed Eugenie Bouchard. “Sono felice di iniziare il nuovo anno a Dubai. Adoro le competizioni a squadre, amo essere parte di un team. Per la prima volta non sarà una squadra polacca, ma internazionale, e mi incuriosisce sperimentare questa nuova situazione. Il mio allenatore [Tomasz Wiktorowski] pensa che sia utile giocare partite amichevoli contro buoni giocatori durante la off-season. Partiremo per Dubai a metà dicembre, quindi passerò il Natale lontano da casa quest’anno. Tornare da Dubai a Varsavia, poi viaggiare nuovamente da Varsavia a Dubai e poi in Australia sarebbe molto impegnativo dal punto di vista fisico. Questi sono i sacrifici a cui un atleta deve abituarsi“.