Lesia Tsurenko, tramite un commovente post pubblicato sui propri canali social, sfoga tutta la sua frustrazione con i suoi supporters: a Kiev non ha più una casa, la sua terra non esiste più

“Non ho più una casa”: con queste parole semplici, ma forti e penetranti, Lesia Tsurenko ci racconta il prorpio dramma come cittadina di Kiev. 32 anni, numero 135 del mondo, ma un passato (2019, non poi così lontano) da numero 23, quarti di finale agli US Open e vincitrice di 4 titoli nel circuito maggiore. Una carriera passata in giro per il mondo, ma sempre con quel legame indissolubile nei confronti della sua Ucraina. Oggi, passato il mese della trasferta americana e del Challenger di Marbella, Tsurenko non sa più dove andare. Non ha più una casa, non ha più la sua vita: e non si parla della vita lavorativa o tennistica, bensì della vita familiare, quella degli affetti, delle amicizie e della gioia di tornare a casa dopo un lungo periodo passato chissà dove in chissà quale torneo.

“Dopo il mese più complicato della mia vita – così sfoga la 32enne di Kiev sui social –, passato con costante mal di testa, attacchi di panico e sensi di colpi per la guerra in Ucraina, affronto una nuova sfida: come tennista di Kiev, non ho alcun posto dove andare. Ora ogni ucraino ha la propria storia da incubo… Dove posso andare?”. Poche parole ma struggenti, potenti più di tutte quelle bombe che da oltre un mese colpiscono la casa di tantissime persone innocenti, che vorrebbero soltanto poter tornare a casa la sera e cenare in tranquillità con la propria famiglia, magari dopo una bella, anche se faticosa, giornata di lavoro. Così la tennista ucraina ha voluto raccontarci la propria sofferenza, la sofferenza struggente di una tennista che vorrebbe soltanto tornare a casa sua. Ma quella dimora adesso non c’è più.