Diversi giocatori spagnoli si sono lamentati pubblicamente del trattamento riservato dall’evento in Andalusia
Scoppia la polemica nel circuito Challenger, per la precisione a Marbella, dove è in corso uno dei due tornei programmati in questa settimana. L’evento andaluso, in particolare il suo direttore Ronnie Leitgeb, è stato pesantemente criticato da alcuni giocatori iscritti per la decisione di non coprire le spese di ospitalità ai giocatori che, per cause legate all’imprevedibilità di questo periodo, si sono iscritti al torneo con pochissimi giorni di anticipo.
“In tutto il circuito Challenger si giocano più di 150 tornei all’anno in oltre 40 Paesi ed è la prima volta che un torneo adotta questa posizione – ha scritto Pedro Martinez Portero in un post pubblicato sui suoi profili social -. Il direttore è arrivato a dirmi che la persona che si occupa delle mie prenotazioni è stupida e che è disposto a darmi mille euro di tasca propria perché me ne torni a casa e non mi faccia più vedere ai suoi tornei, perché non ha alcun interesse che Carballes, Munar e io siamo in tabellone e che nessuno verrà a vederci giocare“.
“Mai nella mia carriera tennistica mi sono sentito tanto disprezzato da qualcuno dell’organizzazione e dubito che siano in molti ad avere avuto un’esperienza simile nel circuito” – ha concluso Martinez nella sua lettera.
Anche Carlos Taberner, connazionale di Martinez e tra i giocatori più attesi al torneo, si è fatto sentire sui social accusando Leitgeb: “È il primo Challenger che si è rifiutato di offrire ospitalità ai suoi giocatori. Ho provato a mettermi in contatto con il direttore e non voleva nemmeno alzare il telefono. È molto difficile accettare che queste cose accadano in uno dei pochi tornei che quest’anno si disputano nel tuo Paese e sentire un tale disprezzo quando credevi di giocare in casa”. Jaume Munar, classe 98 iberico, ha invece condiviso sui social le lettere di protesta dei suoi colleghi, essendo anche lui nella medesima situazione.
— Carlos Taberner (@Carlos_Taberner) October 25, 2020
Ho effettuato la prenotazione 9 giorni prima dell’inizio del torneo – racconta invece Roberto Carballes Baena su Instagram -. Non ero sicuro di essere in grado di giocare. Anche così, penso che sia un tempo sufficiente per avvisare l’hotel e non credevo che ci potevano essere problemi. La cosa peggiore è stata quando siamo andati a parlare con il direttore e ci ha trattato molto male, facendoci capire che non ci voleva nel torneo”. Tutti in coro, i giocatori spagnoli hanno denunciato un fatto su cui l’organizzazione del torneo di Marbella non ha ancora risposto, ma che è destinato a far discutere nei prossimi giorni.