Spostare il Masters 1000 di Cincinnati a Flushing Meadows ed un’importante serie di restrizioni. Queste le proposte della USTA per salvare la stagione americana
Cincinnati nella Grande Mela per annullare gli spostamenti
Spostare il torneo di Cincinnati a New York, sembrerebbe essere questa l’ultima idea della USTA. La federazione americana, secondo quanto riportato dal New York Times non vuole perdere il Masters 1000 dell’Ohio e muovere la rassegna nella grande mela potrebbe essere la soluzione migliore. Giocare al Billie Jean King National Tennis Center garantirebbe una sorta di bolla ai giocatori stranieri che non avranno necessità di muoversi durante la permanenza negli USA. L’idea calcherebbe quella della NBA che vorrebbe chiudere la stagione giocando tutti i match ad Orlando; dunque tutti a Flushing Meadows dal 17 al 23 agosto per Cincinnati e dal 31 agosto al 13 settembre per lo slam a stelle e strisce.
ATP e WTA avrebbero già ricevuto la proposta della USTA e al momento non sono autorizzati a commentare. Di certo per spostare l’evento di Cincinnati servirà un via libera, ricordando che ad oggi nulla è sicuro, neanche lo svolgimento dello US Open. “Apprezzo che tutti si stiano impegnando a pensare fuori dagli schemi per trovare una soluzione – commenta Bethanie Mattek-Sands in qualità di membro del consiglio WTA – Far giocare due tornei nello stesso posto sarebbe sensato e renderebbe più facile la gestione di alcune situazioni”. Le due rassegne naturalmente andrebbero disputate a porte chiuse, ma non per questo si potrà abbassare la guardia visto l’importante afflusso di giocatori, staff ed addetti ai lavori. Stacey Allaster, amministratore delegato di USTA ha ribadito che ad ogni giocatore sarà richiesto un tampone e che per giocare dovrà essere senza sintomi da una data ben precisa. Sul sito poi saranno fatti controlli giornalieri.
Match maschili al meglio dei tre, staff ridotti ed uso corretto degli spogliatoi: le possibili novità
Oltre all’assenza di pubblico, i match maschili al meglio dei tre set potrebbero essere la novità più grande degli slam del 2020. Disputare match più corti sicuramente aiuterà a prevenire gli infortuni di tennisti che non giocano nel tour da fine febbraio. Il torneo juniores e quello delle leggende non si svolgeranno, ancora in bilico quello del tennis in carrozzina per cui pochi giorni fa l’ITF ha stanziato un sostegno di 300.000 dollari proprio con l’aiuto dei tornei slam. In campo i raccattapalle saranno adulti, indosseranno dei guanti e non potranno maneggiare gli asciugamani.
“Durante le crisi emerge sempre la creatività. Non ho informazioni interne al momento, ma immagino ci saranno delle novità con l’assenza di pubblico”. Le parole di Patrick McEnroe, analista di ESPN che detiene i diritti del torneo. Introdurre l’effetto sonoro del pubblico come successo in alcuni stadi della Bundesliga potrebbe essere un’idea afferma Allaster. La USTA ha inoltre chiarito che per molti giocatori non sarà possibile viaggiare con lo staff a pieno regime, questa affermazione ha subito trovato la polemica di Donna Vekic: “Va bene giocare a porte chiuse, ma viaggiare con un solo membro del team sarebbe la cosa peggiore in assoluto. Non vedo come i top player possano accettare una restrizione simile”. Afferma la tennista croata che viene appoggiata anche da Sven Groeneveld: “Così si mette un giocatore in condizione di scegliere tra l’agente, il fisioterapista o il coach”. Ridurre la portata degli staff secondo la USTA però ridurrebbe il contatto diretto a cui gli atleti si esporranno. Per favorire il distanziamento negli spogliatoi, saranno invece distribuite tramite prenotazione, le cabine dell’ospitalità dell’Arthur Ashe Stadium; allo stesso modo gli stand commerciali potranno essere destinati ai giocatori.