In attesa del debutto a Doha che la vedrà impegnata nella sfida con Katerina Siniakova, la campionessa degli ultimi US Open ha espresso alcuni interessanti concetti in conferenza stampa
Doha – «Amo il tennis ma non è la priorità della mia vita. E l’America si ricordi che non è il centro del mondo». A sentirla esprimere concetti non banali senza tentennamenti, si fa fatica a pensare che Coco Gauff sia ancora una teenager (compirà venti anni il 13 marzo). Ma d’altra parte questa ragazza di Delray Beach, considerata da almeno cinque anni l’erede predestinata della dinastia Williams e vincitrice dell’ultimo US Open, ci ha già abituato a sentirla parlare di tutto, dal servizio da migliorare fino ai diritti civili delle minoranze.
«Sì, penso che per me sia molto importante parlare apertamente se ci sono problemi che mi stanno a cuore. Il tennis per me viene dopo Dio, la famiglia, gli amici e la comunità che ci circonda. Ritengo fondamentale continuare ad essere una voce per chi non ha voce». La sua presenza in Qatar assume così un altro valore. «Tutti noi affrontiamo lotte diverse nel mondo, a seconda della nostra razza o del nostro background, e quando gioco in posti dove ci sono minoranze con più o meno problemi, sento come se nascesse una connessione tra me e la gente del posto. Qui mi sento bene, ho la sensazione di essere compresa, che tutti siano contenti di vedermi scendere in campo. Questo mi rende entusiasta di giocare, quest’anno poi non farò il doppio e mi potrò così concentrare sul singolo, per fare meglio di un anno fa (perse nei quarti da Kudermetova, ndr)». Qualcuno le fa notare che il calendario può creare qualche problema, con i tornei americani conficcati tra gli appuntamenti in Oriente e quelli in Europa, ma Coco non fa una piega. «Sì, forse è strano, ma il mondo e quindi anche il tennis non ruotano attorno a noi americani. Io poi sono giovane, non posso lamentarmi dei voli lunghi, non ho problemi a dormire in aereo… Personalmente non vedo l’ora di giocare a Indian Wells e Miami, forse sono i tornei più divertenti dell’anno».
La semifinale di Melbourne è ancora un ricordo agrodolce per Gauff – numero 3 del mondo e testa di serie numero 2 – che a Doha debutterà domani contro la ceca Siniakova, battuta in cinque dei sei precedenti. «Uno parte con degli obiettivi, vincere un grande torneo, poi magari ci si avvicina ma non lo conquista. Ecco, da una parte sento che è stato un torneo fantastico per me, la semifinale in uno Slam resta un grande risultato. Due anni fa avrei festeggiato un piazzamento simile, ma non voglio accontentarmi. Sono convinta di essere sulla strada giusta per vincere un altro grande torneo e per continuare a migliorare. Prima, nei momenti difficili di un match mi ripetevo, “non so se posso uscirne fuori vittoriosa”, adesso invece dico “ce la posso fare, devo solo provarci e riuscirci”. È tutta questione di fiducia, alla fine». Sembra facile ma non si è numero 3 del mondo per caso.