Le parole di Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP che ha parlato del destino della stagione 2020. Una finestra di sei-otto settimane per capire cosa fare dei vari tornei, a metà mese la prima deadline per decidere degli appuntamenti estivi. A inizio giugno si capirà la sorte degli us Open.

Smettere ora non sarebbe saggio, nessuno sa cosa accadrà; vogliamo rimanere ottimisti“. Queste sono le parole del presidente dell’ATP, Andrea Gaudenzi che viene interrogato da Reuters in merito alla ripresa dei tornei internazionali. Dopo l’addio dei Masters 1000 americani, della stagione sulla terra e di Wimbledon; anche Us Open e Roland Garros – riprogrammato a settembre – sembrano a rischio, così come l’intera stagione 2020. “Al momento abbiamo solo scenari ipotetici ed è per questo che non abbiamo deciso – sottolinea Gaudenzi – Tra le opzioni potrebbero esserci le porte chiuse, oltre a varie scelte da fare in merito alle restrizioni per i viaggiatori. Ci siamo dati il 15 maggio come data di scadenza per i tornei post Wimbledon a luglio e il 1°giugno per decidere sulle rassegne di agosto. Abbiamo una finestra che va dalle sei alle otto settimane per decidere se giocare o no un torneo, non di più”.

Anticipate prima dallo stesso Gaudenzi, le restrizioni sui viaggi potranno minare il destino della stagione tennistica 2020. “Ogni paese è in una situazione diversa e sarà difficile organizzarsi con nazioni in fasi diverse e con regole differenti – rimarca l’ex numero 18 ATP – La Svezia per esempio sta avendo un approccio differente, potremmo giocare un torneo lì; ma non possiamo portare 100 giocatori in Svezia ad oggi”. Gaudenzi chiude poi parlando del rapporto con la WTA e del fondo per i giocatori fuori da primi 100: “Spero che quest’unione di forze con WTA possa essere l’inizio di una collaborazione futura che serve al nostro sport per crescere. Abbiamo dato un grande messaggio e sono contento che ci siamo uniti per aiutare i giocatori in difficoltà”.