Dopo lo sfogo dell’ex campione azzurro, la Federazione risponde attraverso Baccini e con un messaggio del suo presidente Angelo Binaghi
La risposta di Baccini: “A bocca aperta”
“A bocca aperta leggendo Nick”. Questo il titolo della Federtennis che ha accompagnato la risposta a Nicola Pietrangeli dopo il duro sfogo raccolto dal Corriere della Sera. Il consigliere Giancarlo Baccini ha chiarito la vicenda sottolineando che “per FIT, e in particolare per il suo Presidente Angelo Binaghi, quelli trascorsi da marzo ad oggi sono stati mesi infernali, nel corso dei quali è stato necessario occuparsi di mille problematiche diverse, a cominciare da quella più critica di tutte: come salvare la federazione che più di ogni altra vive delle risorse che riesce a generare in totale autonomia (l’87 per cento del totale) da un lockdown che, prevedibilmente, potrebbe finire almeno col dimezzarle, con mancati ricavi per circa 30 milioni di euro. E allo stesso tempo dare un minimo di supporto alle società sportive affiliate per evitare che debbano a loro volta chiudere i battenti (già stanziati 3 milioni) – si legge sul sito – Per centrare questi due obiettivi prioritari (senza Circoli non c’è la FIT, senza la FIT non c’è il tennis, senza il tennis non c’è chi campa grazie al tennis), è stato a suo tempo chiesto a quanti operano nell’orbita della FIT di accettare di sacrificarsi almeno fino a che tutto il resto del movimento – circoli, giocatori, insegnanti, ecc – fosse a sua volta rimasto a stecchetto. Per cui costi degli organi federali azzerati; riduzione dello stipendio di chi avrebbe comunque dovuto continuare a lavorare; ferie e cassa integrazione per tutti gli altri dipendenti; sospensione dei contratti dei 300 collaboratori esterni del Gruppo FIT; chiusura o sospensione di numerose attività collaterali. Il tutto, ribadisco, anche nell’interesse strategico finale degli stessi sacrificandi”.
Baccini sottolinea inoltre che i contratti sospesi in totale sono circa 300 e che “la Fit è ricca” ma è capace di produrre ricavi in tempi normali, garanzia che svanisce in una situazione d’emergenza come quella legata al coronavirus. “Nemmeno lo straccio di una telefonata”. E qui quelli di noi che in questi mesi ci avevano di tanto in tanto parlato sono rimasti a bocca aperta” – prosegue – “Il 15 giugno a Todi ci saranno i Campionati italiani e non mi hanno neppure invitato”. E qui a bocca aperta ci sono rimasti anche tutti gli altri, perché di fare gli Assoluti a Todi lo dovevamo decidere proprio oggi. (E soltanto più tardi abbiamo in effetti deciso che, se il Governo autorizzerà le competizioni sportive, gli Assoluti ci saranno davvero. Il 22 giugno…). Come facevamo a invitare qualcuno (ammesso che Nick debba essere invitato, visto che ogni circolo italiano è casa sua) a un evento che era soltanto un’ipotesi?”.
“Pietrangeli è l’icona vivente del tennis italiano. In quanto conclamatamente tale, davamo per scontato che il benessere del tennis italiano gli stesse a cuore più del suo – conclude Baccini – Mistero… Che non sarebbe tale soltanto se Nick si fosse fatto strumentalizzare da qualcuno che il tennis italiano non lo ama quanto sarebbe tenuto a fare. L’esperienza mi ha insegnato che tutto è possibile, a questo mondo, e che non sempre le persone sono quel che sembrano. Però Nick è Nick, non è possibile che sia davvero successo qualcosa del genere”.
Binaghi sdrammatizza: “Sei invitato al mio compleanno”
Successivamente è arrivata anche la replica del presidente della FIT Angelo Binaghi, provando a stemperare gli animi. “Eravamo pronti a tutto ma non al ‘fuoco amico’. Tu sei il simbolo attorno al quale da 20 anni abbiamo ricostruito una nuova federazione. Una federazione vincente. Abbiamo dovuto prendere decisioni inimmaginabili ma siamo sicuri che siano temporanee – ha affermato il numero uno della Federazione a TG2 Sport Sera – “Abbiamo dovuto sospendere tutti i contributi agli atleti. Abbiamo messo tutti i dipendenti in cassa integrazione. Abbiamo sospeso centinaia di collaborazioni: quella di Nicola, dei capitani delle nazionali Barazzutti e Garbin. Noi siamo sempre qua, se tu lo vorrai. Dimenticavo: ricordati che il 5 luglio compio 60 anni e devi venire alla mia festa. E questo è un invito formale”.