Felix Auger-Aliassime racconta ad Eurosport le emozioni vissute in quest’inizio di 2022, tributa a Jo-Wilfried Tsonga il ruolo di suo eroe d’infanzia e difende apertamente la causa di Novak Djokovic
Felix Auger-Aliassime è uno dei tennisti che ha iniziato meglio il 2022 nel circuito maschile. Dopo aver conquistato, con il Canada, il titolo dell’ATP Cup, la sua trasferta australiana si è conclusa con un ottimo quarto di finale colto agli Australian Open, turno nel quale è stato sconfitto solo dal nuovo numero uno Daniil Medvedev, non prima però di non aver concretizzato un match point. Successivamente, il canadese è salito al nono posto della classifica mondiale e, nell’ATP 500 di Rotterdam, ha conquistato il suo primo titolo in carriera, cedendo solo in finale nel successivo torneo di Marsiglia. Insomma, la Race parla chiaro e, nella classifica che tiene conto dei risultati ottenuti nell’anno solare, Auger-Aliassime è terzo, dietro solo ai mostri sacri di nome Rafael Nadal e Daniil Medvedev. Il nativo di Montreal, di conseguenza, è stato intervistato in esclusiva presso ‘Eurosport‘: qui, Felix ha potuto tracciare un primo positivo bilancio sul 2022, focalizzandosi in particolare sul suo primo titolo della carriera.
“Che emozioni fin qui in stagione! È accaduto tutto molto velocemente – ha spiegato il numero 9 del mondo -, ma è stato bellissimo lasciarsi travolgere da tutte le cose positive che mi sono accadute. È stato incredibile soprattutto il titolo conquistato a Rotterdam, al termine di una settimana letteralmente strabiliante. È stato tutto molto emozionante, soprattutto perché ho potuto condividere quel momento con i miei genitori. Aver perso le mie prime otto finali ha reso ancora più sudato e bello il momento che ho appena vissuto. Ho cercato di restare positivo dopo ognuna delle otto finali dalle quali sono uscito sconfitto, sapevo che era solo una questione di tempo: dovevo restare calmo e, prima o poi, avrei sfatato il tabù”.
Il canadese, successivamente, ha raccontato ai microfoni chi è stato il suo idolo d’infanzia, il quale, sorprendentemente, non fa parte del gruppetto dei cosiddetti Big Three. “Il mio idolo è sempre stato Jo-Wilfried Tsonga: l’ho anche conosciuto e lo considero come un fratello maggiore. Amo il suo carisma e trovo fantastico il suo stile di gioco. Poi, avendo lo stesso background, come il colore della pelle, mi rivedevo in lui quando ero piccolo, pensavo di voler essere al suo posto”.
Poi, Auger-Aliassime ha descritto un po’ la sua magnifica squadra, grazie alla quale si sta rendendo protagonista di enormi miglioramenti, settimana dopo settimana. “C’è Frederic Fontang, un coach simpatico e intelligente: mi piace lavorare con lui, perché è una persona calma, riflessiva e che scende in profondità delle cose, sviscera accuratamente tutti gli aspetti relativi al gioco e alla mia personalità. Per me rappresenta un membro della famiglia, egli è pienamente coinvolto nel progetto che mi vede voler diventare uno dei più forti tennisti del mondo, sfruttando al meglio le mie capacità. Poi c’è Toni Nadal, il quale guarda le cose in maniera un po’ più distaccata e, di conseguenza, può accorgersi di cose che a noi possono sfuggire, utilizzando la propria esperienza per donarmi preziosi consigli. È una figura fondamentale e mi sta aiutando tantissimo a migliorare i diversi aspetti del gioco”.
Infine, un commento su Novak Djokovic: il serbo, dopo essere stato escluso dagli Australian Open in quanto non vaccinato, ha fatto il ritorno nel circuito con l’ATP 500 di Dubai, vincendo due buone partite e arenandosi ai quarti di finale contro la sorpresa Jiri Vesely. “È positivo che Nole sia tornato a giocare: è una delle leggende del nostro sport, è divertente da guardare e vorrei che giocasse il più possibile nel circuito, finché ne avrà le forze e le possibilità. Ha spiegato benissimo le motivazioni per cui non si è vaccinato e noi dobbiamo rispettarle: non è di certo l’unico a non essersi sottoposto al siero e si è dimostrato estremamente ragionevole nell’accettare le conseguenze che sono scaturite dalla sua decisione”.