Il sorteggio di Fed Cup riserva all’Italia la squadra rumena, che a completezza di formazione risulta nettamente superiore sulla carta. Il forfait di Halep (e non solo) potrebbe tuttavia cambiare le carte in tavola.
Con o senza Halep cambia tutto
La Romania nel caos? Non si è certo presentato al meglio il team di Florin Segarceanu contro la Russia. Nei preliminari – che valevano l’accesso alle Finals di Fed Cup – una sconfitta bruciante, ma in parte annunciata: Alexandrova, Kudermetova, Blinkova e Kalinskaya riescono a mettere ko al doppio decisivo una Romania decimata, tra cui spicca l’assenza illustre di una certa Simona Halep. L’ex numero 1 al mondo di Costanza, vincitrice di due titoli dello Slam, non ha digerito il cambio di format: “Se la Fed Cup cambia, non giocherò più”. E così è stato, almeno fin ora. “Questa competizione per me significa combattere in casa o fuori. Ho giocato per molti anni e la sensazione migliore è stare davanti al mio pubblico, con le persone che vengono a tifarti e tu che devi gestire le emozioni e la pressione”, ha ammesso la recente semifinalista degli Australian Open. Ad aprile la sfida tra Italia e Romania si disputerà tra le mura casalinghe, fattore che potrebbe in qualche modo convincere Halep a presenziare nei playoff. Con o senza cambia tutto, è vero, ma la compagine rumena presenta un roster decisamente più ampio di quello azzurro. Sorana Cirstea (69 Wta), Mihaela Buzarnescu (110 Wta), Irina Camelia Begu (118 Wta) e Monica Niculescu (record di vittorie, 31, e presenze, 32) gli altri nomi di spicco, quali presentano un comune denominatore con Halep, ovvero il forfait con la Russia. Dietro questa sorta di “ammutinamento” ci sarebbe una protesta interna proprio tra le migliori giocatrici. Indiscrezioni, da confermare, parlano di un mancato pagamento del gettone presenze, bensì solamente del premio vittoria. Piccoli battibecchi interni, tra la federazione e alcune big, che potrebbero ripresentare una Romania quantomeno giocabile. I nomi su cui Segarceanu ha fatto affidamento nella sfortunata contesa contro le russe sono quelli di Ana Bogdan (90 Wta), Elena Gabriela Ruse – 167 Wta, in luce nel campionato italiano di A1 con il Tc Parioli – e Jacqueline Cristian (198 Wta). Situazione paradossale a distanza di un anno dal mancato approdo in finale per mano della Francia.
Una nuova Italia: sorteggio fortunato?
Premessa fatta, si può parlare di sorteggio fortunato per i colori azzurri? E’ presto per dirlo, troppi fattori in gioco per esprimersi oggettivamente in merito all’accoppiamento. I precedenti (2-1) parlano in maniera chiara invece per il tricolore, anche se poco recenti: l’ultima sfida vide imporsi l’Italia nel 1997 a Bari, in seguito al successo del 1975 in Francia e quello rumeno del 1978 a Melbourne. Gli head to head in questo caso lasciano il tempo che trovano. Ritornando invece sul sorteggio, le minacce sventate sono parecchie, a partire dalla Lettonia di Ostapenko e Sevastova. Per non parlare del Canada con una Bianca Andreescu in più (per aprile sarà verosimilmente recuperata), Eugenie Bouchard e tante giovani pericolose. Sarebbe stato un grosso grattacapo anche l’Olanda – sconfitta solamente 3-2 dall’ostica formazione bielorussa – con Kiki Bertens e Arantxa Rus. Se la squadra di Tathiana Garbin potrà sorridere, lo scopriremo soltanto ad aprile. Un nuovo ciclo sembra nato con il ritorno a tutti gli effetti di Camila Giorgi, una competitiva Jasmine Paolini e un’Elisabetta Cocciaretto in stato di progressivo miglioramento. Non si può parlare degli anni d’oro della Fed Cup azzurra, ma sognare un posto nei preliminari del 2021 è più che lecito.