La fase 2 in Italia è iniziata anche per il tennis. Ma com’è la situazione nel resto d’Europa? In Spagna e in Francia si riprende dall’11 maggio con severe restrizioni. In Grecia invece gioca solo chi ha più di 15 anni.
La mappa aggiornata: riprese in aumento
L’Europa riapre gradualmente le proprie strutture con differenze, nuove regole e tanta precauzione. Il tennis è ripartito ormai da qualche giorno in buona parte del territorio europeo. A partire dall’Italia, dove la fase 2 è coincisa con la lenta riapertura di circoli in base alle direttive imposte dalle regioni. Ad oggi, mercoledì 7 maggio, sono ben 26 i Paesi con una racchetta in mano. A riportarlo è Tennis Europe tramite una mappa aggiornata della situazione in tutto il continente. La zona verde indica i posti in cui si è autorizzati a giocare.
L’Austria è stata una delle prime a riaprire: allenamenti per i professionisti concessi già dal 20 aprile: dal 1° di maggio il via libera ai circoli. In Germania si è tenuta recentemente una delle prime esibizioni con giocatori Atp, tra cui Dustin Brown e Yannick Hanfmann (vincitore del torneo). In terra tedesca la situazione è simile a quella del Bel Paese con differenziazioni per ogni regione: si può giocare ove concesso dai rispettivi governatori di ogni ‘Länder’. Non mancano i lascia passare in base all’età. In Israele infatti è necessario avere più di 18 anni (in Grecia 15): gli allenamenti comprendono però solo agonisti, come in molte altre Nazioni europee, e giocatori registrati in federazione (chi ha la tessera Fit in Italia per fare un paragone). Regole simili anche per Armenia, Belgio, Bielorussia, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Islandia, Lettonia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Serbia, Slovenia, Slovacchia e Svezia.
Ci sono le date per Francia e Spagna
Fissate le date della ripartenza per le zone delineate con il colore giallo. Ogni decisione spetta alle singoli federazioni, anche e soprattutto in base alla linea del contagio e all’andamento del virus. Di seguito le Nazioni interessate, tra cui Spagna e Francia, due tra le più falcidiate dal Covid-19 in Europa.
Spagna: ripresa fissata per l’11 maggio. Allenamenti per giocatori selezionati dalla Federazione anche dal 4 al 10 di maggio.
Francia: ripresa e riapertura delle strutture fissate per l’11 maggio.
Irlanda: ripresa e strutture riaperte dal 18 maggio.
Liechtenstein: strutture e circoli ufficialmente chiusi almeno fino al 15 maggio.
Lussemburgo: strutture e circoli all’aperto hanno il via libera dall’11 maggio.
San Marino: professionisti e giocatori di livello nazionale possono allenarsi dal 5 maggio. Tutti potranno allenarsi dal 31 maggio.
Svizzera: strutture riaperte l’11 maggio. Nessuna competizione o torneo nazionale fino all’8 giugno.
Ucraina: giocatori di Coppa Davis e Fed Cup possono allenarsi dall’11 maggio senza pubblico. Il resto della popolazione potrà giocare dal 22 maggio.
Semaforo rosso in Est e in Gran Bretagna
Chiudiamo il nostro tour europeo con il semaforo rosso. Uno stop prolungato per alcuni dei Paesi presi di mira maggiormente dal virus. Un chiaro esempio è la Gran Bretagna, in continuo aumento per quanto concerne i casi, quasi ai livelli dell’Italia dove però la linea va al ribasso. La federazione britannica ha comunicato che presto aggiornerà i propri tesserati in merito alla ripresa. Ufficialmente però, nessun torneo targato LTA sarà svolto prima del 28 giugno. Vediamo le altre Nazioni attualmente ferme.
Russia: nuova comunicazione attesa per il 12 maggio. Attività non consentita ad oggi.
Turchia: giocatori di Coppa Davis e Fed Cup possono allenarsi in determinate strutture. Nessun via libera per il resto della popolazione.
Albania: nessuno sport permesso al di fuori della propria abitazione.
Andorra: aggiornamento nazionale il 15 maggio per una possibile riapertura.
Azerbaijan: strutture chiuse almeno fino al 31 di maggio.
Romania: strutture chiuse e attività non permessa.
Georgia: strutture chiuse e attività non permessa.
Malta: strutture chiuse e attività non permessa.
Moldavia: strutture chiuse e attività non permessa.
Principato di Monaco: strutture chiuse e attività non permessa.
Macedonia del Nord: strutture chiuse e attività non permessa.