Il tennista siciliano si racconta in esclusiva per ‘Il Tennis Italiano’. Dopo una stagione complicata, caratterizzata da qualche acciacco fisico e tanta sfortuna, Sabbo è pronto a tornare più forte di prima, grazie al lavoro e alla passione che lo contraddistingue
Dopo aver raggiunto il suo best ranking alla posizione numero 76 della classifica ATP nel novembre del 2020, Salvatore Caruso non sta vivendo uno dei momenti più felici della sua carriera. Nel curriculum del ventinovenne di Avola, figurano due terzi turni Slam (Roland Garros 2019 e US Open 2020) ed una semifinale ATP, raggiunta nel 2019 ad Umago.
Elogiato da Novak Djokovic, che aveva definito bugiardo il risultato di quella partita giocata nel maggio 2019 sul Philippe Chatrier di Parigi, negli ultimi due anni Sabbo ha dovuto fare i conti con qualche acciacco di troppo che non gli ha permesso di esprimersi al meglio.
La stagione 2022, dopo una semifinale giocata nel Challenger di Bendigo, si era aperta con l’episodio che ha fatto di Salvatore il lucky loser più chiacchierato della storia del tennis. L’esclusione di Novak Djokovic agli Australian Open aveva infatti permesso a Caruso di rientrare in tabellone: “Ero il primo lucky loser e con le nuove regole c’erano buone possibilità che io venissi ripescato – spiega Salvatore -. È capitato con Djokovic e tutta la situazione che si era creata ha portato ad un grande rumore mediatico. Non comprendo la mia inclusione, perché essere ripescato da lucky loser è una cosa che succede ogni settimana. Io ero coinvolto semplicemente perché sarei entrato al suo posto, ma per il resto è una cosa che capita in ogni torneo. Si doveva parlare di me e non di lui, io ero lì per fare il mio lavoro e per giocare il torneo. Dopo di me sono entrati altri due giocatori, che ovviamente non hanno avuto la stessa risonanza mediatica“.
Dopo un buon inizio di stagione, il tennista siciliano non è riuscito ad andare oltre i quarti di finale in nessun torneo Challenger giocato nel resto dell’anno, uscendo così dai primi 250 del mondo: “Oggettivamente la mia stagione non è stata positiva, ho iniziato che ero a ridosso dei 100 e adesso sono 290. È stata una stagione complicata per tanti motivi, ho avuto tanti piccoli acciacchi che mi hanno impedito di dare quella continuità che per me è fondamentale, sia in allenamento che durante i tornei“.
Un momento difficile, che però sembra ormai essere alle spalle: “Adesso mi sto ritrovando sia dentro che fuori dal campo e sicuramente questo aspetto mi aiuterà il prossimo anno. La parte fisica per me è fondamentale, è questa la base da cui ripartire. Dal punto di vista tecnico, le cose su cui lavorare sono sempre le stesse. Posso ancora migliorare sul servizio, provare a prendere di più il tempo sul dritto; insomma, stiamo un po’ rinfrescando il tutto. Il mio gioco è quello, quindi se sto bene posso sicuramente essere in grado di esprimermi al meglio“.
L’ultima parte di stagione sta regalando a Caruso tante sensazioni positive. Con il suo TC Palermo, giocherà infatti domenica 11 dicembre le finali di Serie A1 maschile contro il TC Sinalunga, per provare ad agguantare un titolo storico: “Giocare il campionato regala emozioni diverse, per noi che siamo abituati tutto l’anno a giocare tornei individuali. Alla fine della stagione è bellissimo ritrovarsi con gli amici con cui sono cresciuto. A Palermo ho ritrovato una famiglia che avevo lasciato tanto tempo fa, sia dentro che fuori dal campo. Sarebbe un sogno coronare il campionato con lo scudetto e ce la metteremo tutta”.
Lavorare con serenità e tanta passione per tornare grande, è questo l’obiettivo di Caruso per la nuova stagione: “Negli ultimi due mesi mi sto allenando bene, sono contento e punto ad un 2023 sicuramente migliore di quello che è stato quest’anno per tornare ai livelli che più mi competono. Negli anni ho dimostrato di poter giocare a livelli importanti, quindi vedremo. Bisogna lavorare e lo sto facendo bene, quindi è questo il mio principale obiettivo per l’anno prossimo. Durante questa stagione, tanti altri motivi mi hanno portato a non essere sereno nemmeno dal punto di vista mentale. Quest’anno ho fatto un piccolo cambio, ho iniziato ad allenarmi a Palermo. I carichi non sono ancora importanti, ma stiamo già facendo qualcosina. Il tennis ti ripaga sempre, questo sport mi ha insegnato che se ci credi e lavori bene giorno dopo giorno, i risultati arrivano“.