Il direttore di uno dei tornei più longevi del circuito ITF ha parlato, in esclusiva per ‘Il Tennis Italiano’, del prestigioso evento che da ormai 11 anni va in scena sulla terra rossa del Tennis Club Chiasso e che quest’anno sarà impreziosito dalla presenza dell’ex numero 3 del mondo, Elina Svitolina

Nella settimana del 10-16 aprile il circuito maggiore femminile lascerà spazio alle sfide di Billie Jean King Cup, dove l’Italia di Tathiana Garbin sarà impegnata nella sfida con la Slovacchia valida per il turno preliminare della competizione mondiale a squadre.

Punto di riferimento per le giovani promesse, ma anche per tutte le giocatrici affermate che vorranno preparare al meglio i grandi appuntamenti sul rosso europeo, sarà l’Axion Open di Chiasso. Giunto ormai alla sua 11ª edizione, il torneo ITF femminile con montepremi da $60.000, andrà in scena sui campi del Tennis Club Chiasso. Un evento di prestigio, che nel corso del tempo ha visto le partecipazioni di campionesse del calibro di Maria Sakkari e Paula Badosa e che quest’anno sarà impreziosito dalla presenza della già semifinalista di Wimbledon e degli US Open, Elina Svitolina.

Un motivo di onore e di orgoglio per il direttore del torneo, Matteo Mangiacavalli, che in esclusiva per ‘Il Tennis Italiano‘ ha raccontato: “Si tratta di un torneo con una grande storia, perché esiste da 11 anni ed è uno dei più longevi del circuito ITF. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di dare continuità a questo evento, che è partito con un montepremi da $25.000 e che negli ultimi due anni ha visto implementare il suo prize money a $60.000, con l’obiettivo di migliorare costantemente. Abbiamo preso questo cambio di montepremi, che comporta anche delle differenze in termini di gestione, come una sfida personale. L’edizione dello scorso anno ha avuto molto successo e anche un grande riscontro dal punto di vista mediatico, così abbiamo deciso di mantenerci su questo livello”.

In passato sono venute a giocare a Chiasso tante giocatrici che poi si sono stabilmente affermate nel circuito maggioreha aggiunto Mangiacavalli –. Un anno ha giocato qui Paula Badosa, che si fermò nei quarti di finale, ma anche Maria Sakkari; tra le vincitrici ricordo invece Monica Puig, che poi vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2016, e la svizzera Jil Teichmann. L’Axion Open è sempre stato messo a calendario durante il mese di aprile e quindi è sempre stato un punto di riferimento per le giocatrici che volevano iniziare giocare sulla terra rossa in Europa”.

Sulla presenza di Elina Svitolina, che parteciperà al main draw grazie ad una wild card concessa dall’organizzazione, il direttore del torneo ha commentato: “Per noi e per tutti gli appassionati è un bellissimo regalo poter vedere una giocatrice di altissimo livello giocare il nostro torneo. Quando abbiamo pubblicato il comunicato della notizia c’è stato un riscontro mediatico molto forte. Ha generato un forte impatto perché quello di Svitolina è un nome importante, per il passato che avuto, per la storia attuale essendo neomamma e compagna di Monfils, per la sua nazionalità e per tutte le vicissitudini legate alla guerra. Una serie di elementi che catturano l’interesse delle persone, oltre all’ottimo tennis che sa esprimere. Da parte nostra c’è curiosità di vederla all’opera, curiosità di conoscere una persona che è abituata a calcare palcoscenici di altissimo livello e vedere anche la sua capacità di ambientarsi in un torneo minore. Sarà sicuramente una sfida per noi, per quanto riguarda la gestione di una giocatrice così importante e anche una spinta in più per tutti coloro che lavorano all’organizzazione del torneo. Quello di Svitolina è un nome importante, certo, ma voglio sottolineare che sarà trattata come tutte le altre atlete. Non avrà nessun vantaggio o favoritismo, perché non sarebbe corretto nei confronti delle altre giocatrici. Lei si è messa in gioco, decidendo di giocare un torneo di questo livello e non ho dubbi che non avrà nessun problema ad adattarsi. Dal canto nostro riserveremo a lei, come a tutte le altre giocatrici, il miglior trattamento possibile”.

Un grande evento, con una macchina organizzativa speciale: “Per quanto riguarda l’organizzazione, siamo un gruppo molto unito che lavora insieme da tanti anni, con una cinquantina di persone che lavorano alla preparazione del torneo. Per me è motivo di orgoglio vedere che tanta gente viene qui a lavorare con piacere e voglia di fare. Abbiamo riscontrato negli anni molto impegno e tanta passione. Anche persone che per la prima volta si affacciavano al mondo del tennis sono poi rimaste con piacere a lavorare con noi. Ognuno sa cosa deve fare e anche i feedback che riceviamo dalle giocatrici sono molto positivi. Quando vivi un’intera settimana con le atlete, impari a conoscere anche le loro storie ed è bello cercare in qualche modo di farle sentire a casa”.

Per tutta la durata del torneo, l’ingresso sugli spalti del Tennis Club Chiasso sarà gratuito. Un’iniziativa che è frutto di una filosofia ben precisa: “Quello degli ingressi gratuiti del pubblico è un punto saldo della nostra organizzazione. Lo abbiamo sempre fatto, sin dall’inizio, perché secondo noi è importante dare alle persone la possibilità, in maniera libera, di venire a vedere le partite. Non ci interessa guadagnare dagli ingressi, ma preferiamo lavorare un pochino di più per la ricerca degli sponsor e cercare di sostenere quest’iniziativa dell’entrata gratuita tutta la settimana. Penso che sia una carta vincente, perché invoglia le persone a venire a vedere le partite, a maggior ragione se sono di un ottimo livello. Ci tengo che il pubblico venga qui e si senta a casa e che comprenda appieno la nostra filosofia”.

Un torneo, l’Axion Open, che ha negli anni sempre visto una grande presenza di pubblico italiano: “Chiasso è una piccola città, ma si trova in un punto davvero strategico: è vicina a Milano, a Varese, a 5 minuti da Como. C’è una forte presenza di pubblico italiano. Da sempre al Tennis Club abbiamo anche tanti soci che vengono dall’Italia a giocare qui da noi da tantissimi anni. Ci sono persone che vediamo ogni anno e che ormai conosciamo, che arrivano da tutta la Lombardia o anche da più lontano, per seguire magari delle giocatrici italiane oppure delle determinate beniamine. L’anno scorso la presenza di Lucia Bronzetti, che ha poi vinto il torneo, ha attirato tantissimo pubblico italiano durante tutta la settimana e tante testate italiane hanno parlato del nostro torneo”.

E su un salto di categoria del torneo, il direttore Mangiacavalli sembra avere le idee chiare: “Sono sempre stato dell’idea che si debba avere la giusta consapevolezza di ciò che possiamo fare e anche saper riconoscere i nostri limiti. Ho sempre preferito non correre, anche per quanto riguarda il salto di categoria del torneo. Voglio prima consolidare e curare al meglio ogni aspetto che possa rendere il migliore possibile rendere il torneo che stiamo offrendo in questo momento, con l’obiettivo di aggiungere ogni anno qualcosa in più. Anche quest’anno, rispetto allo scorso, abbiamo aggiunto qualche upgrade. Nel 2014 il Tennis Club Chiasso ha anche ospitato una sfida di Fed Cup tra Australia e Svizzera e dunque anche la struttura, con 4 campi secondari e un Campo Centrale, sarebbe più che pronta per il salto di qualità. A piccoli passi, per arrivare ad un momento in cui saremo pronti a spingerci oltre. Sarebbe un bellissimo regalo per tutti fare qualcosa di più grande e penso che potremo farcela, ma è giusto ragionare bene prima di agire”.