L’intervista esclusiva di Federico Gaio, attualmente numero 425 ATP, al Tennis Italiano. Il tennista faentino ha parlato di aneddoti della propria carriera come la sfida contro un giovanissimo Alcaraz, per poi analizzare la riforma del circuito Challenger e gettare uno sguardo al futuro.
Le Finals e il primo punto ATP di Carlos Alcaraz
Federico Gaio si è raccontato in esclusiva al Tennis Italiano. Il tennista faentino ha parlato della sua stagione travagliata e delle prospettive che ha per il futuro della propria carriera. Con Gaio abbiamo rivissuto anche momenti interessanti del suo percorso, come l’incontro con Alcaraz che è valso allo spagnolo il primo punto ATP, l’esperienza da sparring alle Nitto ATP Finals di Torino e il rapporto con il doppio. Attualmente, Federico occupa la posizione numero 425 del ranking, ma in carriera è stato numero 124, nel 2020.
Federico Gaio si allena al circolo della stampa di Torino, dove si sono allenati i partecipanti delle Nitto ATP Finals. Così ha commentato l’esperienza di vivere a contatto con quei grandissimi campioni e la possibilità di giocarci contro: “Un’emozione e un privilegio. Ho avuto la fortuna di farlo anche l’anno scorso, quando ero designato come uno dei tre sparring, quest’anno ce n’erano già tre ma io avevo dato la mia disponibilità allenandomi. Un giorno uno degli sparring non si è sentito bene e la mattina mi hanno chiesto se fosse stato possibile giocare con Auger-Aliassime e Taylor Fritz. È stato inaspettato ma bellissimo. Poter anche solo vivere questo torneo da dentro è un privilegio, ci sono i migliori otto singolaristi e le migliori coppie di doppio. Si respira professionalità e ci sono moltissimi spunti da cogliere per migliorare”.
Non tutti sanno che Federico Gaio è uno dei tennisti più importanti per la carriera dell’attuale numero uno al mondo: Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, infatti, ha conquistato contro Gaio il primo punto ATP in carriera, al Futures di Murcia nel 2018, a soli 14 anni. Questo è il ricordo dell’esperienza: “Quella partita me la ricordo bene. Oggettivamente non giocai una partita eccellente, anzi. Lui era un ragazzino, aveva la faccia da bambino, ma giocava veramente bene. Siamo arrivati al terzo set e io ho giocato un po’ meglio rispetto a prima, ma mi ricordo che mi stupì il fatto che si stesse giocando il primo punto ATP e non ha tremato neanche un po’, ha alzato anche il livello. Io non ero per niente contento della sconfitta, ma il mio maestro storico Enrico Casadei, tornando a casa mi disse <non hai perso da un ragazzino qualunque>, e al circolo disse <abbiamo visto uno dei prossimi migliori che verranno>, ci aveva visto lungo”. Gli abbiamo chiesto se ci fossero stati altri incontri dopo quella partita: “L’ho visto qualche volta a qualche torneo e ci siamo salutati. Alla fine, la fiducia che ha oggi è anche un po’ merito mio, chissà che sarebbe successo se non avesse vinto quella partita (ride, ndr.)”.
Uno sguardo al futuro: il tennis in Italia, i Challenger e la carriera da doppista
Alcaraz è il più giovane numero uno della storia nell’era ATP. Anche in Italia, però, i giovani stanno dando prova di grande talento, a livello nazionale e non solo, ecco cosa ne pensa Federico Gaio: “Tutto l’indotto del tennis sta vivendo un periodo importantissimo. La federazione anni fa ha fatto scelte lungimiranti e i risultati stanno arrivando. Avere due giovani che sono stati top 10 e sono ora a ridosso di quelle posizioni, con anche Musetti che è vicino ai primi 20, dimostra che abbiamo un futuro incredibile davanti. Tutto questo è frutto delle opportunità che derivano dagli investimenti della federazione e dai tornei che consentono ai giovani di giocare spesso. Se togliamo le federazioni che gestiscono gli Slam, che hanno profitti enormi, quella italiana è quella che ha investito di più e meglio e i risultati si vedono”. Ovviamente, il tennista faentino ha un rapporto personale con questi giovani: “Li conosco tutti più o meno bene. Sono tutti professionisti incredibili e hanno voglia di migliorarsi e arrivare sempre più in alto. Lorenzo Sonego, per esempio, si allena con me, lo sta facendo molto bene e riuscirà sicuramente a migliorare il suo best ranking. Il tennis italiano sta vivendo un buonissimo periodo.
Il 2023 sarà un anno di riforma per il circuito Challenger, con l’aggiunta di nuovi tornei ed eventi che si terranno nella seconda settimana dei Masters 1000 di Roma, Indian Wells e Madrid: i Challenger 175. Ci sarà un aumento del montepremi complessivo da 13 a 21 milioni e verranno eliminate le categorie 90 e 110. Un tennista come Federico Gaio, assiduo frequentatore del circuito Challenger, la vede così: “È un messaggio che fa capire quanta attenzione l’ATP dedichi al circuito. Gli stessi tornei saranno di più, con nuove opportunità per tutti. Hanno tolto delle categorie, ma hanno aumentato il price money e le hanno definite meglio. Io non ho ancora fatto calcoli, ma credo che con più tornei ci saranno più punti a disposizione e più possibilità di salire nel ranking. Si sta cercando di ingrandire tutto il movimento, non si può fare dall’oggi al domani, ma la voglia c’è”. Per quanto riguarda l’aspetto economico, le novità sembrano interessanti: “Mi hanno detto che anche i primi turni avranno un montepremi più alto, quindi ci sono più soldi per tutti. Non va dimenticato che il circuito Challenger non ha costi troppo sostenibili, ma pian piano la cosa sta migliorando. Anche per gli Slam ci sono montepremi molto diversi oggi rispetto a qualche anno fa”.
Gaio è anche un grande frequentatore della modalità del doppio. In carriera ha giocato con vari compagni, da Musetti a Pellegrino passando per Caruso, con cui è arrivato in finale a Rio nel 2020: “Sicuramente il doppio mi piace molto, mi piace il gioco al volo. Mi sono trovato bene con molti ragazzi, gioco solo con persone con cui mi trovo bene. Salvo (Caruso, ndr.) è stato uno di quelli con cui mi sono trovato meglio, ma anche Andrea Pellegrino, con loro sono arrivati i risultati migliori. In futuro voglio ancora giocare in singolare e dare il massimo possibile, ma anche il doppio è cresciuto tanto e chissà se un domani ci può essere più spazio per giocarlo.
Dopo un anno complicato come il 2022, che ha visto Federico Gaio perdere molte posizioni nel ranking a causa di impedimenti di vario tipo, ecco i propositi del tennista per la prossima stagione: “Il 2023 sarà un anno importante. Quest’anno ho avuto qualche problema fisico per la prima volta nella mia carriera, finora sono stato abbastanza fortunato. È stato un anno di troppi bassi e pochi alti, ma l’anno prossimo potrò dire la mia, fisicamente sto meglio e sono molto fiducioso, spero di poter tornare dove giocavo prima e anche più in alto”.