Emma Raducanu, vincitrice degli US Open, continua a rimanere una ragazza con la testa sulle spalle e i piedi per terra. La britannica, intervistata dalla LTA, dichiara di non sentirsi favorita per gli Australian Open e di voler partecipare al torneo indipendentemente dai protocolli sanitari in vigore

Emma Raducanu, dopo aver vinto un po’ a sorpresa gli US Open, continua a far parlare molto di sé. Nonostante questo, la giovane britannica non ha alcuna intenzione di montarsi la testa e continua a rimanere con i piedi per terra: intervistata durante un evento della LTA (la federtennis britannica), la numero 22 del mondo non vuole crearsi troppe aspettative in vista degli Australian Open 2022, prossimo torneo del Grande Slam. “Sicuramente, visto che sarò testa di serie, potrò vincere alcune partite – spiega la tennista di origini rumene –, ma da qui a ritenermi favorita c’è di mezzo il mare. Non mi ritengo affatto favorita per i prossimi Australian Open: ci sono tante giocatrici che sanno meglio adattarsi al torneo australiano e hanno una classifica migliore della mia, questo vorrà pur dire qualcosa. Sono ancora una novizia, dunque non ho la pretesa di andare lì per vincere il titolo“.

Raducanu, allora, spiega cosa vuol dire per lei il successo che sta ottenendo e rivela di voler solo migliorare divertendosi: “In questo momento, mi sento come una spugna che assorbe tutto quello che c’è intorno a lei: sto imparando tanto e sono contenta di questo, ma, proprio perché ho vinto gli US Open, posso scrollarmi di dosso un po’ di pressione e godermi il momento. Non ho obiettivi precisi in termini di risultati nell’immediato: ora voglio solo divertirmi e migliorare il mio gioco, ho ancora tanta strada da fare e ne sono più che consapevole“.

Infine, i suoi pensieri tornano all’Australia e a quello che potrebbe succedere con il Covid-19: “Per me, partecipare agli Australian Open e poter competere con le migliori del circuito è tutto ciò che conta in questo momento, dunque rispetterò qualsiasi tipologia di protocollo pur di esserci. Non è compito di noi tennisti stabilire le regole per la sicurezza sanitaria del Paese in cui ci troviamo, perciò mi conformerò alle regole e ci sarò, indipendentemente da cosa deciderà il governo australiano