Elina Svitolina, principale esponente del tennis ucraino, è reduce da un periodo scarsissimo di sorrisi, sia in campo che fuori: l’ex numero 3 del mondo ha confessato di non riuscir proprio a concentrarsi sul tennis e di star vivendo il momento più difficile della sua vita
Elina Svitolina sta vivendo un periodo di risultati a dir poco insoddisfacente, soprattutto per una tennista che, da sempre, ha fatto della continuità il suo punto di forza: l’ex numero 3 del mondo ha perso all’esordio nei WTA 1000 di Doha, Indian Wells e Miami, cosa che mai le era capitata nel corso della sua carriera. Anzi, in tutte le stagioni disputate nel circuito maggiore, la coniuge di Gael Monfils aveva sempre raggiunto il quarto turno almeno in una delle due tappe americane: con 5 vittorie su 13 incontri disputati in stagione, per vedere una percentuale di successi simile (meno del 40%), dobbiamo risalire addirittura al 2013, quando la nativa di Odessa era ancora una teenager.
Tutto questo ha una motivazione di fondo, visto quanto sta accadendo in Ucraina con la guerra: già in un’intervista rilasciata ad Eurosport un mese fa, la numero 18 delle attuali classifiche aveva dichiarato di piangere ogni notte, di non riuscire a dormire e di dover costantemente tenere sott’occhio il cellulare per cercare di avere notizie dai suoi familiari, tutti rimasti nella loro terra. Subito dopo la precoce sconfitta patita in Florida per mano di Heather Watson, l’ucraina è tornata a parlare con i media della sua situazione psicologica, definendo il mese passato come il peggiore della sua intera vita.
“È davvero difficile concentrarsi sul tennis in questo periodo – ha ammesso la 2 volte campionessa degli Internazionali BNL d’Italia –: è complesso scendere in campo e isolarsi da tutti i pensieri che attanagliano la mia mente da un mese a questa parte. Cerco di essere coraggiosa e di lottare come mio solito, ma sento di non essere al 100%, con il corpo e con la mente, in campo e nella partita. Ho parlato con altri giocatori a Indian Wells e Miami e so che altri ucraini provano le stesse sensazioni che provo io. Ci siamo tutti detti che, pur essendo qui, tutti abbiamo una parte di noi in Ucraina, nella nostra terra. Tutto questo è davvero triste: ogni ora ci giungono nuove notizie e stiamo tutti soffrendo molto. Cerco di fare del mio meglio, ma al contempo penso a come possa aiutare i miei connazionali che stanno patendo le atrocità della guerra. Devo dire che mi trovo, senza dubbio, nel periodo più difficile della mia vita“.