Le parole della tennista ucraina, tornata in campo a Charleston dopo un anno di stop, nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport
Nel WTA di Charleston, Elina Svitolina è tornata a disputare un torneo nel circuito maggiore dopo più di un anno. La tennista ucraina, ex numero 3 del mondo, si era fermata a metà 2022 per la gravidanza della piccola Skai nata il 15 ottobre e anche a causa dei problemi personali causati dallo scoppio della guerra. Nell’ITF femminile con montepremi da 60.000 dollari di Chiasso, Svitolina ha ritrovato il sorriso vincendo il suo primo match al rientro contro Elena Gabriela Ruse, prima di uscire sconfitta in rimonta dalla sfida con Alexandra Ignatik.
“Ritrovare la sensazione della vittoria è stato speciale, ripartire da zero non è facile – ha detto l’ucraina nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport -. È stato fantastico tornare in campo, non mi aspettavo un pubblico così a Chiasso, il loro supporto mi ha motivato. Voglio darmi una nuova chance, anche se non ho grosse aspettative di risultati. Quel che conta è stare bene e giocare sempre meglio. Devo ritrovare il ritmo, riadattarmi al circuito e a tutto ciò che richiede. È un processo complicato che voglio affrontare con impegno“.
Sui prossimi appuntamenti e sul rapporto speciale con l’Italia: “Vorrei stare tutto il tempo con Skai e condividere con lei ogni momento, ma ho deciso di tornare in campo e di concentrarmi sul mio tennis per un paio d’anni. Non so quante stagioni giocherò ancora, ma ci sono dei traguardi che vorrei raggiungere prima di smettere. Giocherò un torneo ITF ad Oeiras, in Portogallo, poi mi fermerò una settimana e andrò a Saint-Malo per un WTA 125. A maggio userò il ranking protetto per disputare gli Internazionali BNL d’Italia a Roma, poi Strasburgo e il Roland Garros. Ho un feeling incredibile con il Foro Italico. Ogni volta che ci torno sono davvero felice, la passione degli italiani è contagiosa, sanno come sostenerti. I miei risultati dimostrano il mio rapporto speciale con quel torneo. Roma ha una grande storia, mi piace molto“.
L’ucraina ha anche aggiunto: “Lo sport dovrebbe stare fuori dalla politica ma purtroppo non è così, specialmente in paesi come Russia e Bielorussia dove esso è usato come propaganda. La decisione di ATP e WTA di non sospendere questi giocatori è incomprensibile per noi ucraini. Wimbledon ha subìto la pressione di questi due organi e alla fine ha dovuto cedere: è triste. Con tenniste russe e bielorusse non ho alcun tipo di rapporto“.