Elena Rybakina, recente vincitrice di Wimbledon, si è espressa negativamente sulla propria esperienza da campionessa Slam: zero punto, ranking che non è migliorato e organizzatori dei tornei che la relegano spesso sui campi secondari
Elena Rybakina all’attacco nella sua conferenza stampa pre US Open. La recentissima campionessa di Wimbledon, numero 25 del mondo poiché senza i 2000 punti che avrebbe dovuto ricevere al termine del terzo Slam stagionale, ha riferito ai microfoni che si sarebbe aspettata maggiori attenzioni mediatiche dopo la grande impresa messa a referto, invece si sente un po’ snobbata dagli organizzatori dei tornei e non trattata come la più recente vincitrice Slam. Secondo lei, molto dipende proprio dalla sua strana situazione di classifica, che sarebbe stata decisamente migliore, se la WTA non avesse deciso di vietare a Wimbledon l’assegnazione dei punti.
“Beh, penso che ci siano tanti problemi di cui parlare e diverse cose da migliorare nel tour – ha con forza dichiarato la tennista kazaka –. Tutto è stato nuovo per me dopo aver vinto Wimbledon. Ora, guardandomi indietro, a poche settimane di distanza, devo dire che è stato un grande risultato per me, sono molto orgogliosa della mia squadra e di tutto quello che abbiamo fatto. Dal punto di vista dell’esperienza, invece, direi che non è stata la migliore che potessi immaginare. Penso che questo sia il risultato di una problematica strutturale del tour. Onestamente, abbiamo una leadership un po’ debole nella WTA. Era il mio sogno vincere Wimbledon ed è un peccato che riesca proprio a sentirmi come la campionessa di Wimbledon. Molto è dipeso dalla decisione di non assegnare punti, il che non mi ha permesso di migliorare il mio ranking. Non penso sia giusto: certo, è stata una decisione presa a priori e, dunque, nessuno può lamentarsi adesso, a posteriori. Tuttavia, penso che oggi sarei stata numero 2 della Race e, invece, ora non mi trovo neanche nella posizione di poter lottare per un posto alle WTA Finals: non credo sia giusto. Sto parlando non solo di me, in generale penso che tutte queste decisioni abbiano penalizzato diversi tennisti. Il ranking è importante perché, fossi entrata nella top 10, sicuramente avrei ricevuto un trattamento diverso adesso. Vincere Wimbledon ed essere numero 25 del mondo non ti dà la stessa fama che avrei avuto se fossi diventata numero 4 o 5 del mondo. Avrei sicuramente ricevuto maggiori attenzioni con i 2000 punti in tasca, invece sono andata a Cincinnati, ho sfidato una grande campionessa come Muguruza e ci hanno messe sul Campo 4. Mi sto ponendo tante domande e non credo sia giusto tutto questo, sebbene sia solo la mia opinione”.