Duckhee Lee, tennista professionista nonostante sia sordo, ha raggiunto l’ennesimo prestigioso risultato della sua carriera, ottenendo il titolo dell’ITF M15 di Sharm El-Sheikh
Non è la prima volta che sentiamo parlare di lui: il suo nome è Duckhee Lee, tennista sudcoreano che gioca a tennis a livello professionistico, nonostante sia sordo. Con un best ranking di numero 130, attualmente numero 426 della classifica mondiale, Lee ha ottenuto l’ennesimo risultato di prestigio della sua encomiabile carriera. Ha giocato 3 match nel circuito maggiore, vincendone uno contro Henri Laaksonen e costringendo Hubert Hurkacz al terzo set durante il torneo ATP 250 di Winston-Salem nel 2019, e, nel fine settimana appena trascorso, ha sollevato il trofeo dell’ITF M15 di Sharm El-Sheikh, il tredicesimo della sua carriera e il primo da dicembre 2019.
“La sordità fa parte della mia vita tennistica. A volte mi dà degli svantaggi, ma non mi ha mai scoraggiato. Non ho mai provato la sensazione di sentire, dunque non riesco ad immaginare come giocherei se potessi sentire”. Questo ha più volte dichiarato Lee, i cui genitori, piuttosto che la lingua dei segni, hanno preferito insegnargli a leggere i movimenti delle labbra. Così, il coreano ha potuto frequentare la stessa scuola degli altri bambini e ha potuto immergersi quasi completamente nel mondo dell’udito, fino ad arrivare all’attività tennistica. Dopo aver dominato il circuito giovanile coreano, Lee è stato numero 3 della classifica under 18 e ha avuto buon successo anche a livello Challenger, raggiungendo due finali e battendo tennisti del calibro di Vasek Pospisil, Dudi Sela e Lukas Rosol. Inoltre, si è spinto fino al turno decisivo delle qualificazioni sia agli Australian Open (due volte), sia al Roland Garros, dimostrando un ottimo adattamento alle varie superfici di gioco.
Lee ha anche un messaggio da mandare a tutti gli appassionati di tennis in ogni parte del mondo: “Spero che la gente che mi acclama sugli spalti mi riconosca come Duckhee Lee, non come il giocatore con problemi di udito“. Con il suo titolo ITF in Egitto, insieme a tutto ciò che ha realizzato, Lee sta ottenendo quello che ha sempre sognato: essere riconosciuto e considerato come un tennista alla pari di tutti gli altri.