Niente da fare per i due azzurri, eliminati da Djere ed Herbert. Per il torinese qualche problema con l’umidità che non gli faceva sentire la palla, il palermitano deve ritrovare la fiducia dopo un 2019 problematico

Un Sonego a tutto braccio non basta

Fuori due. Lorenzo Sonego e Marco Cecchinato, i due azzurri in tabellone all’Atp 250 di Doha inciampano sul primo ostacolo, meglio, sui primi due: Lazlo Djere e Pierre-Hugues Herbert. ‘Sonny’ ha lottato tre set, giocando bene quello di mezzo ma facendosi travolgere dal serbo nel primo e nel terzo, con due andamenti quasi simili (6-1 3-6 6-2).

A Doha fa freschino, in tribuna fioriscono i giubbotti imbottiti (e persino un Montgomery), l’umido non aiuta la tensione delle corde e Sonego che ha cambiato da poco la racchetta ha dato l’impressione di ‘sentire’ la palla solo a corrente alternata, e di servire nella stessa maniera. «E’ il primo match dell’anno, non si è trovato bene con le corde, forse con quest’umido bisognava variare la tensione, mi ha dato l’impressione che fosse troppo alta…», dice il maestro Gipo Arbino, stretto nella giacca a vento. E in effetti in campo Lorenzo si è spesso lamentato: «tiro a tutto braccio, e va così…mah», «Spingi, dai, spingi!», condendo l’audio con espressioni perplesse.

La grinta nei momenti più tosta non è mancata, sul 5-1 del terzo set ha anche annullato un matchpoint, picchiando il picchiabile, ma Djere, tranne una pausa nel secondo set, è stato ‘practically perfect in any way’, come direbbe Mary Poppins. Ora lo aspettano Aukland e poi Melbourne.

In cerca della giusta tensione

In serata, sul centrale del Khalifa Complex, anche Marco Cecchinato ha provato a lottare, ma contro il francese non c’è stata molta storia. Subito sotto nel primo set, nel terzo ha avuto una micro chance di mettere le ruote avanti (15-30 servizio Herbert), ma se l’è fatta sfilare via. I buoni propositi per il nuovo anno, dopo un 2019 molto tormentato, non mancano (li leggerete in una intervista che pubblicheremo presto), meglio quindi lavarsi via in fretta la delusione, anche per i punti persi qui in Qatar dove l’anno scorso Ceck era arrivato in semifinale, e ripartire.