Il numero 1 al mondo si espone sulla possibilità di un forfait a New York: “Più probabile una mia ripartenza dalla terra rossa in Europa”
Il numero 1 al mondo Novak Djokovic potrebbe saltare gli Us Open e ripartire direttamente dalla terra battuta. Durante un’intervista ai microfoni dell’emittente RTS, il serbo si è esposto in maniera decisa. “Le misure al momento sono troppo rigide. Innanzitutto la quarantena obbligatoria di 14 giorni che non permetterebbe a me e ad altri di allenarci, poi si dovrebbe dormire in un hotel all’aeroporto con una sola persona del team. Non ci sarebbero pubblico e media, condizioni estreme per giocare. Non credo sarebbe sostenibile – ha proseguito Nole – Molti giocatori sono contrari. Per quanto mi riguarda, è più realistico ripartire dalla terra rossa, Madrid, Roma, Roland Garros”.
Un’altra ferale notizia per i progetti di ripresa del Tour, secondo le ultime notizie impegnato in una videochiamata per il futuro del 2020 proprio oggi, dopo l’annuncio della seconda operazione al ginocchio di Federer. Nel frattempo, però, Djokovic tornerà in campo nella sua Belgrado per l’Adria Tour, mini-circuito di esibizione che avrà la sua cerimonia d’apertura il 16 giugno con un doppio misto con l’ex numero 1 al mondo Jelena Jankovic. “Ci tengo a ringraziarla, dall’altra parte ci saranno Danilovic e Zimonjic. Dimitrov è già atterrato, spero che tutti si divertano: l’evento ha anche uno scopo umanitario – spiega Djokovic – L’emergenza coronavirus mi ha permesso di approfittare di questa opportunità di spendere più tempo per il mio Paese e di organizzare questo tornei nei limiti di misure e regolamenti”.