Novak Djokovic e Fabio Fognini hanno parlato durante una diretta Instagram ospitata dal serbo, che ha scherzato sul cambio di cittadinanza e sull’idea di smettere a 50 anni. E rivela: vorrei fare il coach di Fabio
Djokovic ironico: “Mi ritirerò a 50 anni”
Prosegue la serie di live Instagram dei top player del circuito ATP, martedì 21 aprile è stato il turno della chiamata tra Novak Djokovic e Fabio Fognini. Il collegamento è iniziato con il serbe che prende in giro il taggiasco per il taglio di capelli. Nella prima parte hanno parlato in italiano ed è partito Fabio: “I primi giorni sono stati molto duri, ma adesso mi sto godendo la mia famiglia che vedo molto poco durante i tornei. Aiuto in casa e sto anche cucinando, il mio piatto forte è la pasta con il tonno”. Le parole dell’italiano alle quali ha risposto il numero uno del ranking: “I primi 7 giorni ho provato tanta ansia, non riuscivo neanche capire perché. Ci è voluto un po’ per abituarmi e poi ho parlato con mia moglie anche per capire come funzionano le cose a casa – spiega Djokovic che poi risponde ad una precisa domanda del collega che vuole sapere se fa qualcosa a livello spirituale – Guardare Fiorello è una delle cose più belle perché ti fa ridere e non hai bisogno di altro. Scherzi a parte faccio esercizi di respirazione che sono molto efficienti e ti danno più di quello che ti immagini. Pratico degli esercizi di yoga, che mi danno serenità e brillantezza, mi aiutano a produrre energia dinamica. Consiglio a tutti di cercare su google tecniche che possono aiutare”. Lo stesso pensa Fabio che a sua volta conferma l’aiuto ricevuto dentro e fuori dal campo dalla meditazione:
“Quando mi arrabbio sul campo da tennis o spacco le racchette non sono orgoglioso di me stesso. Per molti anni sono stato mentalmente imprigionato e alla fine sono arrivato ad accettare il fatto che faccio errori, è importante recuperare dopo – aggiunge Nole focalizzandosi sull’aspetto mentale – Federer e Nadal sono molto più calmi, alla fine siamo tutti diversi, ma ciò che abbiamo tutti in comune è una routine”. Per chiudere questo filone il serbo ha poi risposto ironicamente ad una domanda sul ritiro: “Penso che smetterò a 50 anni. In realtà non ci ho ancora pensato seriamente”.
“Molti giocatori di Challenger e Futures pensano di smettere”
Nella seconda parte di live, quella condotta in inglese Nole approfondisce il piano per aiutare i colleghi, del quale aveva già parlato negli ultimi giorni: “Ci sono giocatori a casa in difficoltà, so che molti stanno pensando di smettere perché non hanno alle spalle sponsor e federazioni. Ho parlato con il management dell’ATP e loro hanno creato l’ATP Relief Fund al quale parteciperanno insieme all’ITF e i tornei del grande slam. Solo queste tre organizzazioni raccoglieranno un grande ammontare di denaro, ma non svelo numeri prima dell’ufficialità – spiega Nole – Anche noi giocatori potremo donare e la cifra sarà volontaria, nei giorni scorsi avevo proposto una somma indicativa a seconda della classifica”. I due hanno poi discusso della ripartenza con Fabio che preferirebbe aspettare: “Giochiamo anche per il pubblico ed è bello scendere in campo con loro sugli spalti. Io preferirei riprendere quando ci saranno condizioni normali anche perché ok giocare a porte chiuse, ma se andassimo a New York oggi ci sarebbero migliaia di persone tra atleti ed addetti ai lavori. Basta che si ammala uno ed è un casino”. In chiusura invece è tornato scherzoso il tono con Nole che ha parlato del nostro paese: “Il mio piatto preferito è l’amatriciana di Trilussa. Degli italiani amo la mentalità, la storia, la cultura e il loro cuore. Non ho preso il passaporto italiano perché Fognini e Naso che erano più forti di me”.