L’intervista realizzata dal Corriere dello Sport all’ex tennista azzurro, oggi coach di Ryan e Christian Harrison e del doppista neozelandese Michael Venus

“L’Italia ha giocatori fortissimi, mi stupirei se non riuscissimo a vincere la Coppa Davis nei prossimi cinque anni”. Davide Sanguinetti non ha dubbi sul potenziale dell’Italtennis. In una recente intervista rilasciata al Corriere dello Sport, l’ex tennista azzurro, oggi coach dei fratelli Ryan e Christian Harrison e del doppista neozelandese Michael Venus, intravede un futuro roseo per la nostra Nazionale. “La Federazione ha fatto un lavoro straordinario quanto al numero di tornei a disposizione – commenta l’ex Davisman –. In questo momento la coppia formata da Simone Bolelli e Fabio Fognini è ancora molto affiatata. Mi auguro che il prossimo anno Fabio scelga di giocare con Simone un numero maggiore di tornei perché quest’anno, con qualche torneo in più, avrebbero potuto disputare le Nitto ATP Finals. Vedo molto bene anche Andrea Vavassori, può diventare un punto fermo della nazionale. Jannik Sinner è pronto a entrare stabilmente in top-10 e credo che in doppio non si specializzerà mai. Lorenzo Musetti invece è quello che ha più talento ma anche lui si sta avvicinando all’élite dei singolaristi e immagino che il doppio non rientri nei suoi piani. Il mio consiglio per i giovani è quello di cimentarsi in questa specialità. Il doppio aiuta molto, soprattutto in fondamentali come servizio e risposta. Pronostici sul 2023? Mi aspetto un Novak Djokovic in grado di vincere ovunque. È pronto a battere tutti i record” ha concluso Sanguinetti.