Il capitano della selezione spagnola ha fatto il punto sul nuovo incarico, elogiando Alcaraz e aprendo la porta a Nadal
David Ferrer guiderà la Spagna in Coppa Davis per i prossimi tre anni. Una sfida emozionante, che l’ex numero 3 del mondo è pronto a vivere con l’entusiasmo di sempre. In un’ampia intervista concessa a El Pais, ‘Ferru’ si è soffermato in particolare sulla vicinanza che cercherà di garantire ai giocatori per tutto l’arco della stagione. Ferrer è un trascinatore per natura e vuole dimostrarlo ancora una volta, facendo valere tutta la propria esperienza. “Ho detto chiaramente ai giocatori a quali tornei sarò presente – le parole dell’ex finalista del Roland Garros – e che potranno contare su di me per qualsiasi cosa. L’aver giocato la Coppa Davis, averla vissuta dall’interno, è un valore aggiunto che può farer la differenza. Non avrei accettato il ruolo di capitano se i giocatori non fossero stati d’accordo”.
Inevitabili alcune considerazioni su Rafa Nadal, il cui ultimo match in Coppa Davis risale al 2019. “Cercherò di fare in modo che ci sia – ha aggiunto Ferrer – ma non dipende da me. Ho già parlato con lui, abbiamo una bella amicizia. Il fatto che la Coppa Davis si giochi in Spagna è senza dubbio un incentivo. Sappiamo che il suo calendario non è facile, ma non si è mai escluso dalla Davis e avrà il mio pieno sostegno a prescindere dalla decisione che prenderà. Se c’è qualcuno che ha meritato di riposare e di non giocare questa competizione, è lui”. Da Nadal ad Alcaraz. “Carlos ha la stoffa del leader: è il più giovane numero uno della storia e credo che sarà un grande giocatore di Coppa Davis. Non vede l’ora di giocare”.