Daniil Medvedev, dopo aver vinto quasi tutto il possibile sul cemento ed essersi dimostrato quasi a livello dei mostri sacri del tennis, vorrebbe provare a migliorare anche il suo gioco sulla terra battuta: per farlo, potrebbe ispirarsi a Maria Sharapova, scopertasi specialista della superficie solo in una seconda fase della sua carriera
Maria Sharapova, agli inizi della sua carriera, dichiarò pubblicamente che, sulla terra battuta, si sentiva come “una mucca sul ghiaccio”, facendo riferimento ad un’incapacità di interprtare i movimenti nella maniera corretta. Non è un caso se, dei 21 titoli conquistati fino all’età di 23 anni, solo 1 giunse sulla terra battuta, tra l’altro quella verde di Charleston. Nel 2011 la svolta: improvvisamente, Sharapova si è scoperta davvero brava su questa superficie e, negli anni più tardi della sua carriera, ha ottenuto risultati strabilianti: 2 titoli al Roland Garros, 3 nel WTA 1000 di Roma, 1 nel WTA 1000 di Madrid e 3 nel prestigioso WTA 500 di Stoccarda, diventando una vera e propria superpotenza sulla terra, inferiore a nessuna sua rivale nel circuito.
Lo stesso vorrebbe fare Daniil Medvedev, il quale, dopo aver vinto quasi tutto il possibile sul cemento ed essersi dimostrato quasi a livello dei mostri sacri del tennis, vorrebbe provare a migliorare anche il suo gioco sulla terra. “Posso trarre ispirazione da quanto ha fatto Sharapova – ha affermato l’ex numero 1 del mondo dopo aver vinto il suo match d’esordio nel Masters 1000 di Indian Wells -. Ed è vero, non sono mai stato in grado di muovermi molto bene sulla terra battuta. Mia moglie mi ha raccontato che il mio allenatore Gilles mi stava guardando giocare a Doha, e io correvo ovunque, raggiungevo ogni palla: ‘Cavolo, se Daniil potesse muoversi bene sull’argilla, penso che sarebbe imbattibile’, disse. Ci sto lavorando e spero di poter migliorare i miei piazzamenti molto presto”.