Daniil Medvedev, numero 1 del mondo per 16 settimane quest’anno, punterà a diventare l’undicesimo giocatore a vincere almeno due titoli in carriera alle Nitto ATP Finals, avendo conquistato il trofeo già due anni fa: le sue parole al sito ufficiale dell’ATP

Daniil Medvedev, numero 1 del mondo per 16 settimane nel corso di quest’anno, punterà a diventare l’undicesimo giocatore a vincere almeno due titoli in carriera alle Nitto ATP Finals, avendo conquistato la coppa già due anni fa. Il 26enne moscovita ha saputo produrre il suo miglior tennis in questo prestigioso evento, sollevando il trofeo nel 2020 e raggiungendo la finale 12 mesi fa, con un record di 9 vittorie e 1 sola sconfitta nel corso delle ultime due apparizioni. A pochi giorni dal suo debutto al Pala Alpitour, Medvedev ha riflettuto con il sito ATPTour.com dei suoi successi passati alle Nitto ATP Finals, commentando il percorso che l’ha portato ad arrivare qui in questa stagione.

Medvedev ha chiuso la stagione 2021 in grande stile, conquistando il suo primo titolo del Grande Slam agli US Open e raggiungendo l’atto conclusivo sia al Masters 1000 di Parigi-Bercy, sia alle Finals di Torino. Con la fiducia alle stelle, il russo è partito molto forte agli Australian Open 2022, spazzando via i suoi primi quattro avversari, prima di rendersi protagonista di uno scontro mozzafiato, ai quarti di finale, contro Felix Auger-Aliassime. Il russo ha salvato un match point, rimontando due set di svantaggio e mantenendo vive le sue speranze di titolo. “Il match contro Felix è stato folle – ha commentato il numero 5 del mondo –. Lui ha giocato meglio di me, io però ho dato tutto me stesso per restare in partita. Sono riuscito a vincere il tie-break nel terzo set, ho salvato un match point nel quarto e alla fine ce l’ho fatta. Ho sicuramente ricordi molto belli di quella partita. Poi ho perso in finale contro Rafa [Nadal] in maniera praticamente opposta. Sono stato due set a zero, poi 5-5 nel quinto set. Ho avuto delle possibilità, forse avrei dovuto fare qualcosa in maniera diversa, ma tutto il merito a Rafa che ha giocato una partita incredibile. È stato doloroso per me, ma la partita è stata molto bella nel suo complesso e cercherò di fare meglio la prossima volta”.

Dopo 12 mesi di risultati eccellenti, Medvedev ha fatto la storia a febbraio, quando è diventato il 27º numero del mondo nella storia del tennis. La sua scalata nel ranking è stata costante: ha raggiunto la Top 100 a novembre 2016, la Top 50 a luglio 2017, la Top 20 a ottobre 2018 e la Top 10 a luglio 2019, fino a diventare il migliore di tutti, primo giocatore al di fuori dei Fab Four – Djokovic, Federer, Nadal e Murray – a conquistare il primo posto dal lontano 2004. Un traguardo bellissimo, nessuno può portarmelo via. Possiamo analizzare tante cose, ma ciò che resta è che sono stato numero 1 al mondo per un bel po’ di settimane”.

Medvedev arriva alle Nitto ATP Finals conservando ricordi speciali legati all’evento, dopo aver vinto il titolo a Londra due anni fa. Era la sua seconda apparizione nel prestigioso torneo di fine anno, e l’allora numero 4 del mondo mise in fila successi contro il numero 1 Novak Djokovic, il numero 2 Rafael Nadal e il numero 3 Dominic Thiem, diventando il primo giocatore della storia ad eliminare i primi tre giocatori della classifica nell’arco di una sola edizione delle Finals. “È stato incredibile – ha ricordato il russo –, perché l’anno era stato molto strano a causa del Covid-19. Non abbiamo giocato per molto tempo e non mi sentivo bene prima del Masters 1000 di Parigi-Bercy. Non ero affatto sicuro di me, ma all’improvviso ho ritrovato il mio miglior tennis e mi sono laureato campione sia lì che a Londra. Ho ricordi magnifici della semifinale contro Rafa, vinta nonostante lui abbia servito per il match, ma anche della finale con Dominic [Thiem], che era stato più bravo di me all’inizio della partita. Vincere in quella maniera le Nitto ATP Finals è stato davvero emozionante“.

Obiettivo, dunque, bissare il titolo conquistato nel 2020: “Ho già vinto sette titoli sul cemento indoor, superficie sulla quale mi trovo piuttosto a mio agio. Cerco per tutta la stagione di mantenere la mia mente fresca, provando ad arrivare a questi appuntamenti finali un po’ meno stanco rispetto agli altri. Finora abbiamo fatto un buon lavoro: mi sono sempre espresso bene in questo segmento conclusivo dell’anno”.