Il numero 2 del mondo, semifinalista nel torneo di Mallorca, ha parlato del suo adattamento all’erba e ha fatto delle interessanti considerazioni sui Championships.
Dopo oltre tre mesi, Daniil Medvedev è tornato in una semifinale a livello ATP e lo ha fatto a Mallorca, dove è testa di serie numero 1. Per il finalista degli Australian Open quella raggiunta nella località iberica è la terza semifinale in carriera su erba (le altre due: Eastbourne 2017, Queen’s 2019) ed è un buon viatico in vista di Wimbledon.
L’adattamento all’erba, si sa, è sempre molto particolare. Per il campione russo, tuttavia, non c’è paragone rispetto alla terra battuta: “Sull’erba ho bisogno posso giocare più in automatico, piatto, come piace a me. Anche su terra posso giocare bene ma ho bisogno di adattare tanto i miei colpi e i miei movimenti. Non sono – ha aggiunto il 25enne moscovita – come Berrettini, Zverev o Rublev. Ho bisogno di più tempo per prendere confidenza. Appena ho perso ad Halle son venuto qui e sono contento di come stanno andando le cose. Ho ottenuto due buone vittorie, nonostante l’inizio con Moutet sia stato disastroso. Aver raggiunto la semifinale mi dà tanta fiducia.”
Penultimo atto raggiunto a spese dell’ostico norvegese Casper Ruud, match su cui il russo ha detto: “Il primo parziale è stato molto equilibrato, entrambi abbiamo giocato molto bene. Ho aspettato che il livello della partita scendesse per prenderne il controllo. Il secondo set – ha proseguito – infatti è stato diverso. Lui ha sempre sofferto al servizio e l’ho chiuso in modo agevole. So che posso migliorare, oggi ho fatto qualche errore di troppo ma spero di avere una condizione migliore domani e, soprattutto, ai Championships.”
Su Wimbledon non poteva mancare una propria riflessione, su ciò che si aspetta dal terzo Slam stagionale: “Djokovic è il candidato numero 1 alla vittoria ma avrà tantissima pressione. Non è facile gestire la possibilità di poter arrivare al Golden Slam però lui sa come fare. Per ciò che mi riguarda spero di poter migliorare il mio miglior risultato qui, il terzo turno. Mi pongo l’obiettivo di far meglio perché è una superficie che mi piace e su cui posso far bene, anche se già i primi turni possono essere complicati. Vediamo – ha concluso Daniil – fino a dove riesco a spingere i miei limiti.”