Il coach di Latina racconta l’inizio della collaborazione con Liudmila Samsonova: sfide ed obiettivi della nuova avventura
L’occasione di ricominciare subito
Un gruppo di lavoro a disposizione dell’atleta, Daniele Silvestre immagina così il futuro del tennis di alto livello, e non perde tempo per concretizzare i propri progetti. Interrotto il rapporto con Federico Gaio, a fine 2020 il tecnico di Latina ha iniziato una nuova avventura con Liudmila Samsonova, attualmente numero 127 del ranking WTA. “Dopo un po’ di anni ho deciso di interrompere la collaborazione con Federico, ma non abbiamo avuto problematiche particolari. Avevamo intrapreso un discorso di team, ma stavamo avendo qualche difficoltà nella gestione quindi abbiamo interrotto – spiega il tecnico che già con l’atleta di Faenza aveva provato ad introdurre il concetto di squadra allargata -. Inizialmente pensavo che mi sarei dedicato al mio circolo di Latina, ma poi si è presentata l’occasione di seguire Samsonova. Questa opzione non era prevedibile, ma è nata grazia a Danilo Pizzorno che già da prima lavorava al mio fianco. Lui ha un rapporto stretto con Liudmila, infatti fu lui a portarla da Piatti, mi disse che cercava un coach con esperienza nel femminile ed io bene o male nel biennio 2014-2015 avevo seguito la Giorgi. A lei serviva un appoggio fisico ed è stato facile far coincidere tutto, sin dalla preparazione invernale si è trasferita a Latina”.
Sui campi del Tennis Club Nascosa, Samsonova si è allenata alle dipendenze della sua nuova squadra composta da Daniele Silvestre, Danilo Pizzorno, Umberto Ferrara ed il compagno Alessandro Dumitrache. “Danilo per chi non lo conosce oltre ad essere un maestro è soprattutto esperto di video analisi applicata al tennis. Lui ha una conoscenza di tutto il percorso di Liudmila e questo è sicuramente un punto a nostro favore. Umberto è il preparatore atletico, anche lui faceva parte del team di Federico e ha fatto anche delle esperienze con Piatti e gli atleti che si sono allenati lì”. Silvestre non nega di aver trovato subito stimoli per la nuova sfida con la nuova atleta, che in età giovanile ha rappresentato l’Italia prima dei problemi burocratici che le hanno impedito di ottenere la cittadinanza: “Liudmila è abituata a lavorare ed è focalizzata sul percorso da fare. Sono convinto che lei abbia un potenziale notevole e mi auguro che possa arrivare dove merita. Sul percorso ha sicuramente incontrato degli ostacoli, ma ha comunque 22 anni e possiamo pensare ad un progetto a lungo raggio – la sicurezza di Silvestre -. Ci stiamo approcciando al lavoro con grande serenità perché abbiamo posto degli obiettivi in termini di crescita e non di risultati immediati”. Come accennato per l’allenatore laziale non è la prima esperienza a livello femminile e la speranza è quella di ripetere quanto fatto con Giorgi: “Per certi versi questa situazione mi ricorda quella di Camila. Con quest’ultima iniziai che era 137 del mondo, più o meno come Liudmila, e quando lasciai il progetto era in top 30”.
“Liudmila ci ha dato grande disponibilità e fa affidamento sulla nostra esperienza”
Daniele ha raccolto una giocatrice che solo a febbraio 2020 aveva toccato il best ranking (N°114 WTA), e non ha perso tempo nell’implementare cambiamenti che sono stati subito recepiti: “Liudmila lo scorso anno in Australia è stata la giocatrice che ha servito più forte per velocità media, però spesso ha giocato con percentuali basse. Quindi ci siamo messi subito a lavorare sulle variazioni, sulle direzioni e sulle percentuali – Spiega Silvestre intenzionato a trarre il meglio da un colpo che a livello WTA fa la differenza -. Sul dritto ci siamo limitati a gestire la parte tattica, mentre le modifiche più grandi sono arrivate dal lato del rovescio. Abbiamo deciso di ripristinare la open stance che aveva una volta, solo negli ultimi anni aveva infatti optato per un rovescio più chiuso. Abbiamo raccolto subito benefici tecnici e tattici, adesso per forza di cose gioca molto di più il rovescio incrociato e sa essere devastante”. L’esito non era scontato, ma la collaborazione con Pizzorno in questa situazione ha notevolmente aiutato: “Grazie a Danilo siamo andati sul sicuro, Liudmila doveva riprendere qualcosa che faceva in passato e ci è subito riuscita. La scelta di un cambiamento deve essere sempre condivisa con l’atleta, lei ci ha dato grande disponibilità e già nelle qualificazioni di Dubai ha replicato quanto fatto con noi a Latina. Naturalmente non è così con tutti i giocatori, alcuni sono più radicati alle proprie abitudini ed in quei casi bisogna procedere per step. Un cambiamento netto in quei casi non farebbe altro che rallentare il percorso del tuo giocatore”.
“Il nostro team è in sinergia totale e sono convinto che questo possa essere il futuro del tennis di alto livello. Tutti sono abituati a creare un gruppo di lavoro quando arrivano in alto, ma paradossalmente servirebbe di più averlo prima”. La visione di Silvestre, entusiasta di come Samsonova si sia messa subito a disposizione: “Liudmila vuole crescere, ha deciso di investire su se stessa e ha posto fiducia nella nostra esperienza. Naturalmente per chi si trova fuori dai primi cento c’è sempre da fare un discorso legato alle finanze, ma anche questa situazione per lei sta diventando più stabile. La qualificazione agli Australian Open di quest’anno e gli slam giocati l’anno scorso hanno sensibilmente contribuito. Poi sicuramente ci saranno difficoltà durante il percorso, è normale se non sei di un’altro pianeta, ma le cose sono iniziate molto bene”.
La qualificazione all’Australian Open quest’anno vale quadruplo
Effettivamente Liudmila Samsonova non poteva iniziare meglio, a Dubai è stata capace di centrare una qualificazione che vale molto più della singola presenza nello slam di inizio stagione: “La trasferta australiana è una grande occasione, perché quest’anno ti dà la certezza di giocare quattro tornei grossi. Infatti Liudmila giocherà un WTA 500, gli Australian Open, un WTA 250 e poi dovrebbe entrare anche ad Adelaide – i benefici ottenuti con le tre vittorie di Dubai -. Questi sono tornei dove basta vincere tre-quattro partite per ottenere una grande spinta in classifica. Centrare il primo obiettivo della stagione ci ha dato questo privilegio, mentre le atlete che non si sono qualificate dovranno girare in Francia per giocare tornei ITF”. La russa ha raggiunto il primo check-point stagionale grazie alle vittorie in sequenza su Leonie Kung, Robin Anderson e Lesia Tsurenko: “Prima della partenza per gli Emirati Arabi Uniti le ho fatto giocare tanti set di allenamento, per assestare e rendere automatiche le modifiche tecniche di questi mesi – lavoro che alla luce dei risultati sembra aver dato i suoi frutti -. A Dubai secondo me ha dimostrato di appartenere ad un livello più alto della sua classifica attuale, anche perché se non fosse così non si sarebbe qualificata in maniera agevole. Dico questo perché è vero che ha avuto delle difficoltà, ma sono state dovute più a suoi passaggi a vuoto che a difficoltà create dalle avversarie”.
A causa delle restrizioni imposte dal governo australiano, Daniele Silvestre è rimasto in Italia con il resto della squadra. La tennista russa infatti ha viaggiato in coppia con il compagno Alessandro Dumitrache: “Alessandro è il ragazzo di Liudmila, è un giovane istruttore e si è affiancato a noi. Di base sarò sempre io a viaggiare, sperando che gli altri si possano aggregare appena la regole dei tornei lo consentiranno. Questa trasferta è particolare: per la durata di sette settimane e perché non programmabile per chi ha giocato le qualificazioni”. Ragionamento per niente sbagliato, dato che anche la partecipazione ai WTA 500 e 250 australiani era strettamente legata al risultato di Dubai.
“Approccio diverso allo slam, ma Liudmila deve solo pensare a giocare”
Dopo aver scontato il periodo di isolamento, Samsonova debutterà nel Yarra Valley Classic contro Tsvetana Pironkova. Seppur a distanza, il coach ha naturalmente vissuto con grande coinvolgimento le ultime due settimane: “La situazione a Melbourne è stata atipica, ma non così drammatica. Il governo australiano vuole uno slam ultra protetto, sta martellando Tennis Australia e le positività riscontrate all’arrivo hanno messo le istituzione in ulteriore apprensione – premette l’ex tennista – Il vero problema sono stati i casi riscontrati sui voli charter provenienti dalle località che hanno ospitato gli altri tornei, questo mi fa pensare lì qualcosa non abbia funzionato. Poi comprendo il malumore di chi si sia trovato impossibilitato a giocare solo perché sul proprio volo c’erano dei positivi, però non credo che questi atleti abbiano perso totalmente la loro condizione”.
Tornando alla propria giocatrice, le prime giornate australiane sono passate alternando lavoro fisico alle ore di campo condivise con Lesia Tsurenko: “A causa delle restrizioni ha lavorato molto meno rispetto al solito. Prima della partenza hanno parlato di cinque per allenarsi, ma non è stato propriamente così. Avevi cinque ore per uscire dalla camera, ma sul campo da tennis potevi spendere massimo due ore, quindi era impossibile fare delle doppie sedute – condizione sconosciuta al momento della partenza – Anche per la palestra c’erano due ore, ma ogni giorno avevi accesso solo ad una postazione quindi aggiustavi il programma di conseguenza. Infine nelle cinque ore rientrava anche il tempo per mangiare. Un’altra difficoltà di partenza può essere quella di giocare sempre con la stessa giocatrice, specialmente a livello femminile. Noi però siamo stati fortunati perché Tsurenko si allena con la stessa intensità di Liudmila, però immaginate quanto possa essere difficile se becchi una ragazza che ha poca voglia di giocare”. Va a concludere Daniele Silvestre che al netto di tutto ribadisce la grande occasione: “È uno slam diverso, ma nella situazione di Liudmila in cui punti a crescere devi solo pensare a giocare per cogliere questa chance”.