Le dichiarazioni del numero 1 del mondo alla vigilia dell’ultimo evento stagionale.
L’edizione numero 109 della Coppa Davis, la seconda con il nuovo format, è ormai imminente e la sua principale attrazione è ovviamente il numero 1 del mondo Novak Djokovic. Il serbo, vincitore della competizione a squadre nel 2010, si mostra carico in vista dell’inizio dell’ultimo evento stagionale: “Abbiamo questa nuova opportunità di giocare insieme con grande voglia. Siamo molto amici, la nostra chimica è imbattibile” – ha affermato inizialmente il venti volte campione Slam. “Ieri mi sono allenato e mi sento motivato per questo evento. Abbiamo una squadra molto completa, anche in doppio infatti abbiamo uno specialista come Cacic. Non possiamo sottovalutare nessuno – ha proseguito ancora il dominatore del ranking – ma vogliamo vincere il nostro gruppo“.
Per approdare ai quarti il team capitanato da Viktor Troicki dovrà prevalere sulla Germania e sull’Austria nelle due sfide che si svolgeranno ad Innsbruck. Entrambe, a causa delle nuove restrizioni sanitarie presenti in Austria, si disputeranno a porte chiuse. Ciò è fonte di grande delusione per il campionissimo di Belgrado: “Siamo molto dispiaciuti perché l’energia dei tifosi è fondamentale in eventi come questo. C’era una grande comunità serba in Austria che stava per venire a sostenerci ma nonostante questo – ha dichiarato ancora Djokovic – sono contento di tornare a rappresentare il mio Paese. Sappiamo che i nostri ci sono vicini e per me questa è una delle settimane più importanti della stagione“.
Djokovic, proprio seguendo il filone “valutazione dell’evento”, ha inoltre espresso una sua opinione sul nuovo format della Davis: “Nel 2019, antecedentemente alla prima edizione, ero contrario in quanto non mi piaceva che la competizione si svolgesse nel medesimo luogo. Dopo aver preso parte al nuovo format però – ha continuato il serbo – mi sono reso conto che non era affatto male. Quest’anno, inoltre, ci sono tre sedi diverse. Io ne aggiungerei altre tre, in modo da far giocare ogni gruppo in un luogo diverso, rendendo così visibile il tennis dal vivo ad un maggior numero di fan. Infine – ha concluso – cambierei sedi ogni anno perché penso sia la mossa giusta per promuovere il nostro sport“.