Tornando in me, dunque, traevo certezza che quel fenomeno moscovita tra le righe dell’Arthur Ashe , avrebbe potuto magari fare breccia nel gioco del serbo se solo si fosse armato di un più solido dritto bimane…

Malformazione professionale nulla di più! Riflessioni maniacali volte a brigare con la fantasia nella gestualità dei giocatori, immaginando per ognuno correttivi idonei a farne tennisti migliori. Puri svolazzi demenziali, naturalmente, roba che messa veramente in atto farebbe probabilmente più danni che altro.

Ma ogni volta la tentazione è tanta! Così guardando ieri sera Daniil Medvedev cercare di bissare contro Djokovic il risultato del 2021, andavo chiedendomi cosa avrebbe fatto del russo un tennista ancora più pericoloso di quanto già non lo sia. Così malconcio, finivo per planare su immagini attempate di Pancho Segura, fuoriclasse ecuadoregno del dopo guerra, genio inarrivabile di tattica e strategia, nonché bimane convinto di dritto e di rovescio. Con le sue gambe da fantino, Francisco Olegario, detto Pancho, arrivava dappertutto e da grande volpone sapeva districarsi tanto nel gioco di spinta che in quello di ripiego.Un giocatore che, grazie alla particolare tecnica esecutiva, faceva un uso perfetto del baricentro scaricando sulla palla quanto aveva in corpo, nulla di più, nulla di meno.

Tornando in me, dunque, traevo certezza che quel fenomeno moscovita tra le righe dell’Arthur Ashe , avrebbe potuto magari fare breccia nel gioco del serbo se solo si fosse armato di un più solido dritto bimane. Una elucubrazione che subito dopo spaziava su Gene Mayer e via via su Monica Seles e Fabrice Santoro, tutti bimani felici sostenuti da una buona compattezza del busto. Certo, la difesa avrebbe dispensato al russo qualche guaio in più ma nel raggio dei cinque sei metri….apriti cielo.

Il match è terminato come tutti sanno, figlio di quello consumato sullo stesso campo nel 2021 a risultato invertito.

A luci spente,tuttavia, non finivo di evocare quel piccolo ritocco, un dettaglio che nel mio immaginario avrebbe fatto del russo un tennista dal dritto sicuramente migliore. Amen, non è più tempo! Daniil Medvedev è ormai un giovane in carriera, un campione che già reca in se il fascino dell’imperfetto per pensare solo lontanamente di aggiungere carne al fuoco. Molto meglio puntare ai vertici del mondo con quello che ha già di suo.

Eppure, ancora stamane, pensavo a quella piccola aggiunta… Fantasia allo strado brado, lo so ! Ma voglio rovinarmi del tutto, affermando che se l’avessi avuto come allievo sotto i dieci anni, un’altra mano su quel dritto ce l’avrei appiccicata. Hai visto mai!