Il toscano ribalta i favori del pronostico e si impone sul tennista laziale; per il francese vittoria in tre set su Stefano Travaglia

Sono Alexandre Muller e Francesco Maestrelli i finalisti della dell’Emilia-Romagna Tennis Cup, torneo ATP Challenger 125 organizzato da Master Group Sport in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna sui campi del TC

President a Montechiarugolo (Parma): al termine di due semifinali molto appassionanti, il francese e l’italiano conquistano meritatamente un posto all’interno dell’incontro decisivo per l’assegnazione del titolo dell’edizione 2023.

La prima semifinale mette di fronte due avversari dalle caratteristiche simili

come Stefano Travaglia e Alexandre Muller (ottimi fondamentali in mancanza di un colpo dominante, servizio solido, resistenza fisica di valore assoluto): che ci sarebbe stato equilibrio era preventivabile, e così è stato. In realtà il match procede per quasi due ore e due set e mezza senza che nessuno dei due prenda in maniera netta il sopravvento sull’altro, fino al classico momento di rottura. Travaglia si trova in vantaggio 4-2 al terzo set, dunque gli basterebbe mantenere i propri turni di servizio per portare a casa la vittoria. Muller lo brekka, e sulla successiva battuta del francese l’azzurro va avanti per 15-40, ad un punto dal 5-3: qui un facile rovescio tirato in rete provoca come un’esplosione nelle gambe e nella testa del marchigiano, che non riesce più ad opporre una minima resistenza, così Muller realizza un parziale di dodici punti consecutivi e dal baratro si ritrova catapultato in finale. La conclusione amara non rende merito al bel torneo di Travaglia, e neppure ad un primo set giocato alla perfezione e indirizzato a pro suo nonostante l’ottimo livello espresso da Muller: dopo tante difficoltà e un 2022 da dimenticare, in cui è precipitato oltre le quattrocento posizioni nella classifica mondiale, “Steto” par aver imboccato a Parma la strada giusta per ritornare agli standard che gli competono. Dall’altra parte Alexandre Muller conferma, a 26 anni, una crescita stagionale poderosa, che lo ha portato per la prima volta ad approdare tra i migliori cento tennisti al mondo e a raggiungere all’ATP 250 di Marrakech la prima finale nel circuito maggiore.

Nello scontro tra due dei giovani più promettenti del panorama tennistico italiano, Giulio Zeppieri nato nel 2001 e Francesco Maestrelli nel 2002 arriva il risultato meno scontato dopo una partita strepitosa di tre ore esatte: sulla carta il laziale appariva il favorito, considerando non solo il ranking ma anche il periodo di grande forma culminato con l’exploit al Roland Garros e la vittoria di ieri sul numero 1 Albert Ramos Vinolas, ma una sontuosa prestazione del livornese ribalta il tavolo dei pronostici. Sul 3-3, palla break a favore di Maestrelli, Zeppieri lascia partire un diagonale vincente ma l’arbitro di sedia chiama l’out. La decisione arbitrale fa infuriare il mancino, che si disunisce e inizia a sbagliare troppo: Maestrelli chiude il parziale alla quarta occasione sul punteggio di 6-4. Il secondo set è una guerra di nervi dove nessuno dei due contendenti perde il servizio: si arriva al tie-break, qui Zeppo con un paio di accelerazioni mancine prende il largo (5-1) e chiude per 7-3. Il terzo set supera ogni logica ed emozione: Zeppieri va avanti 4-2 e 5-4, serve per il match ma Maestrelli con un game sontuoso vinto a 0 pareggia di nuovo. Sul 6-5 il labronico ha due match-point, annullati con due servizi vincenti da Zeppieri: la gioia è solo rimandata al tie-break finale. Entrambi avrebbero meritato di vincere e hanno cercato fino alla fine il successo, a alzare le braccia al cielo è soltanto Maestrelli, uno dei “millennials” più in crescita e sottovalutati tra gli azzurri ma con tutte le doti fisiche e tecniche necessarie per sfondare.