A latere della partita valida per gli ottavi di finale del torneo francese, gli animi dei due sfidanti si sono scaldati. Moutet, che era numero uno nel seeding, ha dato le sue motivazioni su Instagram.

Una scena da film. Una scena che fa male al tennis. Al Challenger di Orleans si sono giocati gli ottavi di finale. Nel match del numero uno del seeding, Corentin Moutet, i pronostici sembravano tutti da parte del francese, ma il risultato ha detto il contrario: ha vinto il bulgaro Adrian Andreev, numero 247 nel ranking, con il risultato di 2-6 7-6 7-6. A raccontarla così, sembra una normale partita dal risultato sorprendente, come ne capitano tante ogni settimana nel circuito. Quello che ha stupito tutti, però, è stato il post-partita. Quando i due giocatori si sono avvicinati alla rete, per la consueta stretta di mano, Moutet ha spinto il suo avversario, che ha reagito, e il giudice di sedia è dovuto intervenire per evitare che si venisse alle mani.

Non devo scusarmi per quello che è accaduto alla fine del match” – ha scritto Moutet su Instagram – “Quando un giocatore si permette di dire «fuck you» per due volte, guardandomi negli occhi, non posso esimermi dal fargli capire a modo mio che qui queste cose non si fanno. Voi avete applaudito quel giocatore alla fine del match. Può essere che per voi questo tipo di atteggiamento sia accettabile, per me no. Comunque, lui mi ha minacciato e mi ha detto di aspettarlo all’uscita del campo, cosa che ovviamente ho fatto. Ho faticato a trovarlo per dieci minuti. Era stato mandato dall’altro lato da sei membri della sicurezza. Ho sentito le tue minacce, quindi non appena sarai fuori dalla stanza dove ti hanno nascosto sarò ben felice di esaudirti. Perciò ti aspetto con impazienza, così da poter discutere con calma.” La vicenda sembra essersi tutt’altro che chiusa in quei pochi secondi sul campo.