Sono tre gli azzurri nei quarti di finale dell’Aspria Tennis Cup 2022. Durasovic sorprende Brancaccio, è Gigante show nel derby con Cecchinato

L’Aspria Tennis Cup – Trofeo BCS entra nel vivo. Sui campi dell’ASPRIA Harbour Club di Milano sono ben tre gli azzurri a strappare il pass per i quarti di finale: Luciano Darderi, Francesco Passaro e Matteo Gigante, quest’ultimo bravo ad imporsi nel derby con Marco Cecchinato.

Spicca la prestazione di Viktor Durasovic, che in rimonta è riuscito a superare Raul Brancaccio con il punteggio di 4-6 6-1 6-3. “A volte i sogni e la realtà sono cose diverse” dichiara il norvegese di origine balcanica, una sorta di Cavaliere Solitario del tennis contemporaneo. È raro, rarissimo, che nel 2022 un professionista sia senza coach. Dopo diversi anni trascorsi in Spagna, Durasovic è tornato in Norvegia e da allora non è seguito da nessuno “nell’80-90% dei tornei”. Il campano ha provato a tenergli testa fino alla fine, ma la differenza tra i due in termini di pesantezza di palla è stata notevole. “Sono partito troppo piano, non avevo la giusta energia – dice Durasovic – poi ho iniziato ad essere paziente. Le chiavi sono state due: lui non riusciva ad attaccarmi troppo perché non serviva così bene come nel primo set, mentre io ho trovato la giusta pazienza e tiravo un buon numero di colpi prima di spingere”. Viktor è nato ad Orkdal, nei pressi di Trondheim, ma i suoi genitori sono fuggiti dall’ex Jugoslavia per scappare dalla Guerra dei Balcani, nei primi anni ’90. “Onestamente non so perché hanno scelto proprio la Norvegia – spiega Durasovic, che però tiene a precisare – la città da cui provengono si trova in territorio bosniaco, ma è una zona in cui si segue soprattutto la cultura e la tradizione serba. Mia nonna era cattolica, noi non siamo super religiosi, diciamo che è un mix”. Non ci sono solo i Balcani e la Norvegia nella vita di Durasovic, ma anche la Spagna. Ci si è trasferito da adolescente, attratto dalla Mecca del tennis europeo, ma poco prima della pandemia ha scelto di tornare in Norvegia. “A breve termine avrei il traguardo di giocare uno Slam. Il tabellone principale sarebbe fantastico, ma anche nelle qualificazioni andrebbe bene. Li ho giocati solo da junior”.

Molto bene Matteo Gigante e Francesco Passaro. Il romano, classe 2002, ha raccolto il successo più prestigioso in carriera battendo in due set l’ex semifinalista del Roland Garros Marco Cecchinato. Un 7-6 6-1 che trova la sua chiave nell’andamento del primo set, in cui Cecchinato è sempre stato avanti (2-0, 4-1, 5-2, poi anche 2-1 nel tie-break), ma non è riuscito a portarlo a casa. Il giovane azzurro se la vedrà con il qualificato ungherese Fabian Marozsan, emerso nella parte di tabellone lasciata sguarnita da Benoit Paire. Per Gigante è il quarto piazzamento nei quarti in appena due mesi: ormai è una realtà a questo livelli, e la sua carriera è appena iniziata. Il perugino, dal canto suo, ha onorato nel migliore dei modo la collocazione nel match delle 17, tenendo a debita distanza il canadese Alexis Galarneau, un battuto con un 6-1 6-3 piuttosto agevole.

ASPRIA TENNIS CUP – TROFEO BCS (45.730€, terra battuta)

Secondo Turno Singolare

Fabian Marozsan (UNG) b. Alexei Vatutin (RUS) 6-2 6-3

Viktor Durasovic (NOR) b. Raul Brancaccio (ITA) 4-6 6-1 6-3

Matteo Gigante (ITA) b. Marco Cecchinato (ITA) 7-6(3) 6-1

Francesco Passaro (ITA) b. Alexis Galarneau (CAN) 6-1 6-2

Quarti di Finale Doppio

Hidalgo / Rodriguez (ECU-COL) 6-4 b. Huey / Skugor (FIL-CRO) 4-6 6-3 10-7

Arneodo / Eysseric (MON-FRA) b. Arnaboldi / Ferrari (ITA-ITA) 4-6 6-3 10-5

Darderi / Romboli (ITA-BRA) b. Matuszewski / Paulson (POL-CZE) 4-6 6-2 10-8

Lomakin / Manafov (KAZ-UCR) b. Vatutin / Weissborn (RUS-AUT) 7-6(4) 7-6(2)