Casper Ruud, dopo aver sconfitto Matteo Berrettini nei quarti di finale degli US Open, ha riflettuto in conferenza stampa sulla possibilità di conquistare il suo primo titolo Slam
Dopo la netta vittoria ottenuta da Casper Ruud ai danni di Matteo Berrettini, il norvegese si è qualificato per le semifinali degli US Open, portandosi ad un passo dal diventare il nuovo numero 1 del mondo, chissà anche con una coppa Slam in bacheca. “Sì, sono onestamente un po’ sorpreso di essere arrivato in semifinale qui – ha affermato Ruud in conferenza stampa al termine dell’incontro –, ma penso di aver sviluppato molto il mio gioco sul cemento negli ultimi due o tre anni e penso che Miami quest’anno, dove ho raggiunto la finale, me lo abbia dimostrato. Ho dimostrato a me stesso che posso battere i buoni giocatori e raggiungere le fasi conclusive nei grandi tornei sul cemento. È stata una sorta di booster per la mia fiducia. Ovviamente, essendo cresciuto in Norvegia, ho giocato sei mesi all’anno sulla terra battuta e sei mesi all’anno sul cemento al coperto a causa del tempo, quindi non è che non mi diverta giocare sul cemento o che non sappia come farlo, perché l’ho sempre fatto quando ero più giovane. E solo il fatto che forse ho dato la priorità o mi sento un po’ più a mio agio sulla terra battuta in questo momento della mia carriera o durante la mia carriera non significa che non mi piaccia giocare sul cemento o che non posso ottenere buoni risultati qui. Penso che se guardi a questo torneo, agli US Open e a un paio di giocatori che sono stati conosciuti come giocatori di terra battuta, diciamo Rafa e Thiem, hanno entrambi vinto qui e Rafa l’ha vinto quattro volte. Quando guardi il Champions Wall negli spogliatoi qui, vedi che ci sono molti giocatori diversi che hanno vinto questo torneo. Questo è un Grande Slam che, negli ultimi 18 o 19 anni, ha avuto più vincitori rispetto agli altri, perché…non sono sicuro del perché, ma credo che ci sia qualcosa di speciale in questo posto. Quest’anno anche avremo un nuovo vincitore, il che mi dimostra che è possibile vincere qui a New York. È la di città dei sogni e immagino che questo mi stia aiutando con il mio gioco e la mia motivazione“.