In un’intervista rilasciata a OndaCero, l’allenatore di Rafael Nadal ha analizzato le settimane degli Australian Open e commentato la situazione di Novak Djokovic

Carlos Moyà è sicuramente uno degli uomini che ha contribuito maggiormente alla vittoria degli Australian Open conquistata da Rafel Nadal. Il coach spagnolo, ex numero 1 del mondo, in un’intervista rilasciata all’emittente radiofonica Ondacero, ha analizzato il trionfo di Nadal in Australia e commentato la situazione di Novak Djokovic.

Con lui hai sempre speranza, a prescindere da come arriva al torneo. Dal team gli facciamo capire che è capace di cose incredibili, anche se ha volte lui dubita delle sue condizioni. È vero che questa volta è stato tutto molto inaspettato e abbiamo attraversato un lungo processo, ma quando abbiamo visto che il suo allenamento era buono e che aveva vinto il torneo di Melbourne, pensavamo già che potesse vincere anche gli Australian Open” – ha esordito Moyà.

La cosa incredibile è come ha sfruttato la sua opportunità. Roger ha avuto due match point per vincere il 21° Slam e non è riuscito a concretizzarli. Novak non è riuscito a resistere alla pressione e ha disputato una delle peggiori partite degli ultimi anni in finale degli US Open 2021. Ma Rafa ha saputo riprendersi da una brutta partenza ed è riuscito a controllare i nervi, pur sapendo che si stava giocando una grande opportunità nella sua carriera” – ha sottolineato.

Sono molto ottimista e non penso che questo sarà l’ultimo titolo Slam che vincerà Rafa. Sarà uno dei grandi favoriti al Roland Garros 2022 e quel torneo è il grande obiettivo in questo momento“.

Su Novak Djokovic, Moyà ha invece dichiarato: “Non credo che la vittoria di Rafa abbia cambiato qualcosa nelle sue scelte. Ciò che è chiaro è che se non si vaccinerà sarà escluso dalla battaglia che ha combattuto per così tanto tempo. Penso che sarà molto difficile giocare i tornei del Grande Slam se non si dovesse vaccinare e che la sua carriera potrebbe essere in serio pericolo. Non credo che sia contro il vaccino, ma ha sempre difeso il diritto di scelta. Ora però si trova in una situazione complicata“.